Il low-cost odontoiatrico italiano può essere di qualità stando a quanto proposto questa mattina su Radio 24, l’emittente del quotidiano economico Il Sole 24 Ore, nella trasmissione Salvadanaio condotta da Debora Rosciani.
Visto che in molti settori del commercio ma anche dei servizi professionali il low-cost comincia ad essere una realtà, gli autori si sono chiesti perché non può funzionare anche in sanità e in odontoiatria in particolare ed hanno organizzato una trasmissione ad hoc. Chiamati a portare la loro esperienza Andrea Cinosi, presidente di Assolowcost e Maurizio Pedone, ideatore e titolare di Amicodentista, associazione che racchiude delle strutture italiane che offrono servizi low-cost di qualità. Una qualità certificata, hanno spiegato, attraverso la stessa Assolowcost che verifica che le tariffe dei propri associati siano la reale conseguenza di una ottimizzazione aziendale e non di una riduzione della qualità dei prodotti e dei servizi.
Ottimizzazione che in odontoiatria si traduce, secondo Pedone, in un risparmio del 40% rispetto a quelle medie del mercato. Per esempio, nello studio del dott. Pedone un paziente per un impianto con elemento in ceramica spende 1.200 euro. Gruppi di acquisto per i materiali, i dispositivi protesici, razionalizzazione del percorso terapeutico del paziente sulla base di studi precisi sono gli strumenti che rendono possibili, secondo il dott. Pedone, le tariffe concorrenziali proposte senza che la qualità delle prestazioni venga penalizzata.
Un mercato, quello del loow-cost, che sembra attrarre i cittadini non solo per abbigliamento o viaggi ma anche per l’odontoiatria. A darci dei dati -ammettendo che nel mercato odontoiatrico l’esperienza delle gestioni low-cost di qualità è ancora agli inizi- è lo stesso presidente di Assolowcost, l’associazione che riunisce aziende di vario genere che praticano tariffe ridotte alla quale sono associate oltre che Amicodentista anche Progetto Apollonia.
Andrea Cinosi ci aveva spiegato qualche settimana fa, in occasione della presentazione del Rapporto annuale sul low-cost italiano, che il fatturato dei centri low-cost associati è cresciuto del 100% in un anno. Per esempio, ci ha detto, il Progetto Apollonia -centro odontoiatrico presente nel veneto con una struttura nella quale operano 10 odontoiatri ed impiega in totale 32 addetti- nel 2008 ha fatturato 3 milioni di euro: 6 milioni nel 2009.