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Nel 2009 l’odontoiatria italiana ha perso un milione di pazienti: in difficoltà lo studio monoprofessionale. La crisi del settore in una conferenza virtuale allo stand del consorzio QET a Rimini
[venerdì 21 maggio 2010]

Un milione di pazienti in meno negli studi dei dentisti italiani rispetto al 2008, un calo medio del 7% che ha portato il numero medio di pazienti per ogni studio odontoiatrico italiano a 405 unità sono alcuni dei dati della ricerca dalla Key-Stone, la società di ricerca di mercato che da tempo si occupa anche del settore dentale, condotta su di un campione di 1000 studi odontoiatrici statisticamente rilevante effettuata tra il mese di febbraio e marzo 2010 per capire l’andamento del mercato nello studio dentistico.

A perdere più pazienti sono stati gli studi del Sud (-11%), seguiti da quelli del Centro (-8%),  del Nord Ovest (-7%) e del Nord Est (-3%). Prevalentemente sono i dentisti over 50 (-10% il calo) a pagare più di altri la crisi mentre contengono i danni i dentisti quarantenni titolari di studio (-3%). Ma a segnare il passo sono prevalentemente gli studi piccoli con un solo riunito che nel 2009 hanno perso il 15% di pazienti; meglio è andata agli studi più strutturati (-5%) probabilmente in grado di dare, più degli altri, le risposte ed i servizi che i cittadini richiedono.

Questi ed altri dati, come quelli della crisi nel comparto industriale, della distribuzione e dei laboratori odontotecnici, saranno presentati da Roberto Rosso presidente Key-Stone in una conferenza virtuale dal titolo, “l’evoluzione del mercato dentale nel 2009 e prospettive future” trasmessa presso lo stand del consorzio QET nei tre giorni del congresso degli Amici di Brugg che si aprirà a Rimini il 27 maggio.

Consorzio che, come ci dice il suo presidente Daniele Benatti, “vuole promuovere un modo nuovo di intendere il mercato odontoiatrico puntando sulla valorizzazione della qualità di tutta la filiera che concorre alla riabilitazione e cura del paziente”. “Il punto di riferimento per il paziente –continua Benatti- rimane il dentista ma con il quale, noi aziende odontotecniche consorziate QET, vogliamo essere protagoniste per  realizzare una vera  ristrutturazione del settore dentale in tutti i diversi modelli odontoiatrici sia in ambito privato che pubblico”.


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