Con la sentenza numero 1631 del 15-04-2010, pubblicata solo in questi giorni, la Seconda sezione del Consiglio di Stato rigetta ricorso straordinario presentato dal Comitato Costruiamo il domani per conto di uno studente palermitano che aveva tentato i test per odontoiatria nel 2008 rimanendo escluso.
Secondo i giudici, l’Amministrazione ha dato corretta applicazione alle norme europee e nazionali che disciplinano la materia. In particolare i giudici ritengono che il numero chiuso non limiti l’ingresso nel mondo del lavoro dei professionisti in questione, ricordando, che è l’abilitazione professionale, e non il titolo accademico, a determinare la possibilità del professionista di esercitare.
E sul numero chiuso il Consiglio di Stato evidenzia come sia data la possibilità ai singoli Atenei di aumentare la potenziale offerta formativa sulla base dei mezzi tecnici e delle risorse messe a disposizione degli atenei stessi. La conferma di questo, secondo palazzo Spada, è che a fronte di una esigenza professionale di 650 odontoiatri il numero di posti determinato complessivamente nel 2008 è stato di 758.
“Speravamo –spiega il dott. Giuseppe Lipari di Costruiamo il domani- che il parere dell'Authority potesse spingere i giudici di Palazzo Spada a mutare il loro precedente orientamento, favorevole al "numero chiuso", ma le cose sono andate diversamente. Rispettiamo la decisione del Consiglio di Stato (in un paese democratico bisogna sempre accettare il verdetto dei giudici di ultimo grado) ma pensiamo anche che si è persa un'occasione per mettere fine alla querelle. Il rinvio alla Corte costituzionale o alla Corte di Giustizia dell'unione europea avrebbe consentito di stabilire una volta per tutte se questa legge è costituzionalmente legittima”.
“Le stesse argomentazioni bocciate dal Consiglio di Stato –spiega Lipari- sono state da noi sottoposte alla Corte europea dei diritti dell'uomo in vari ricorsi: l'esito della vicenda, in ultima analisi, dipende quindi dai giudici di Strasburgo”.