L’ANDI esprime, attraverso una newsletter inviata ai propri iscritti, la preoccupazione verso alcune norme inserite nella manovra finanziaria in discussione in queste settimane. In particolare sono gli articoli 7, 8 e 12, quelli che riguardano gli Enti previdenziali, a destare preoccupazione in quanto porterebbero sottrarre ad ENPAM risorse “faticosamente accumulate dai contribuenti odontoiatri e medici”.
“In particolare – si legge nella nota- oltre ad aumenti della tassazione, si vorrebbe annientare l’autonomia gestionale del nostro Ente previdenziale (sarà necessaria l’autorizzazione del ministero del Tesoro persino per l’acquisto e la vendita degli immobili e l’utilizzazione delle somme ricavate) indirizzando gli investimenti fatti con i nostri risparmi. Ricordiamo che le risorse della Fondazione, che in dieci anni ha più che triplicato il suo patrimonio, ora superano i dieci miliardi di euro”.
“L'associazione, insieme agli altri sindacati e al mondo professionale medico e delle professioni liberali in genere -promette l’ANDI- si adopererà affinché il Parlamento, in sede di conversione del decreto, modifichi le disposizioni e riconosca l’autonomia degli enti privatizzati di previdenza, valorizzando la loro dimostrata capacità di rispettare gli obiettivi fissati dalle leggi previdenziali”.
Nota che interviene anche sul dibattito nato in queste settimane sulla rappresentanza della professione nel Consiglio Nazionale ENPAM.
Ricordando come l’associazione sia attivamente impegnata con i vari sindacati dell’area medica ad individuare una rappresentatività della componente odontoiatrica nel contesto dell'Ente previdenziale, ricorda che spetterà al nuovo Consiglio di Amministrazione il compito del rinnovo dello statuto ENPAM, che dovrà, precisa ANDI, “necessariamente prevedere anche una maggiore autonomia della professione odontoiatrica, sia in termini elettorali che di scelte gestionali, sempre con il necessario spirito di collaborazione con il mondo medico e volontà di crescita comune”.