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CED: adottata una risoluzione sulle qualifiche professionali e la qualità delle cure
[martedì 15 giugno 2010]

I rappresentanti del CED (Council of European Dentists) si sono riuniti a Santiago de Compostela (Spagna) per fare il punto della situazione dei dentisti europei alla luce delle recenti normative introdotte.

In particolare è stata adottata una risoluzione sulla Direttiva 2006/35/CE relativa al riconoscimento delle qualifiche professionali identificando le istanze di maggiore importanza per i dentisti europei. Su questo argomento è stato sollecitato l’aggiornamento dei requisiti minimi richiesti per i praticanti in odontoiatria insistendo sulla necessità di mantenere un minimo di 5500 ore di formazione sul campo e sollecitando accademici e parti politiche a escludere l’odontoiatria dalle lauree brevi: se questo non avvenisse si avrebbe una situazione a macchia di leopardo sul territorio europeo negli standard delle cure odontoiatriche mettendo a rischio la salute e la sicurezza dei pazienti europei.

Altro punto sul quale il CED richiede chiarimenti alla Commissione Europea è sulla libera circolazione dei professionisti ed in particolare in merito ai requisiti linguistici richiesti ai dentisti che vogliono operare in paesi stranieri. Il CED ritiene opportuno che chi decide di esercitare in uno stato estero deve avere un livello di conoscenza della lingua del paese che lo ospita che gli consenta di comprendere appieno la situazione clinica del paziente e lo renda in grado di spiegargli con chiarezza il tipo di cura che gli propone.

Infine sono stati presentati i risultati del terzo sondaggio sull’uso dell’amalgama in odontoiatria al quale hanno partecipato 26 dei 30 membri del CED e sull’implementazione della direttiva sui rifiuti a livello europeo. I dati mostrano una crescente applicazione dell’Hazardous Waste Directive rispetto al 2008 con un incremento nell’utilizzo di separatori di amalgama. La ricerca ha anche dimostrato come nella maggior parte dei paesi europei l’uso dell’amalgama dentale si stia notevolmente riducendo.

Già nel novembre del 2009 il CED aveva adottato una risoluzione in merito all’uso dell’amalgama sottolineando l’impatto ambientale e richiamando i singoli paesi membri sull’osservanza della normativa dei rifiuti tossici sottolineando l’importanza di monitorare i comportamenti dei singoli paesi membri in merito.


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