ANDI interviene in merito alla vicenda del centro odontoiatrico di Milano chiuso dopo la “scomparsa” dei titolari.
“Il proliferare di mega-strutture odontoiatriche, spesso con investimenti di capitali di dubbia provenienza e alla ricerca di facile remunerazione, che attirano pazienti grazie a massicci investimenti pubblicitari e offerte di "prestazioni civetta" gratuite –scrive ai propri iscritti l’ANDI- costituisce un fenomeno che danneggia ulteriormente l’immagine dell’odontoiatria italiana se tutti noi odontoiatri ANDI non chiariamo e diffondiamo ai nostri pazienti un messaggio forte e chiaro: la valenza del rapporto esistente tra il dentista ANDI e il suo paziente”.
Per questo ANDI invita i dentisti italiani a sfruttare il fatto di cronaca per far capire ai pazienti quale valore specialistico rappresenta lo studio monoprofessionale e quali pericoli possono derivare da modelli professionali spersonalizzati come le cliniche odontoiatriche ed il low-cost.
La vicenda, secondo ANDI, conferma il valore del rapporto fiduciario tra dentista e proprio paziente, dentista che ha come primo obbiettivo la tutela della loro salute, li aiuta nella dilazione dei pagamenti, in caso di difficoltà cerca di ridurre le spese e contrarre i costi, rendendo più efficiente la gestione del proprio studio odontoiatrico. “Difficilmente –evidenza ANDI- i pazienti incontreranno professionisti in fuga, vanificando anni di studi e di investimenti ottenuti con sacrificio ed abnegazione intellettuale”.
Ricordando come ANDI utilizzerà tutti i mezzi disponibili per evidenziare il valore dello studio monoprofessionale e per intraprendere le azioni che informino e tutelino i pazienti affinché non finiscano per divenire vittime di queste situazioni, sottolinea che a breve lancerà il "Progetto Network ANDI". Progetto pensato per valorizzare il libero professionista, il suo studio e l'appartenenza alla più grande associazione odontoiatrica italiana.