Scopo dello studio prospettico randomizzato pubblicato su Italian Oral Surgery (2010;02:47-60) è valutare, mediante un protocollo chirurgico split-mouth, se la somministrazione intraoperatoria di cortisone (desametasone sodio fosfato, 4 mg) associata a un’accurata pianificazione preoperatoria e a una tecnica minimamente invasiva possa ridurre la sintomatologia ed eliminare le complicanze più comuni legate all’intervento.
Lo studio è stato condotto con metodica split-mouth, scegliendo cioè in modo randomizzato e del tutto casuale il lato in cui, nello stesso paziente, sarebbe stato somministrato il farmaco oggetto dello studio. Sono stati selezionati 15 pazienti volontari (7 di sesso maschile e 8 femminile), di età compresa fra 18 e 45 anni, che presentassero le indicazioni all’avulsione di entrambi i terzi molari mandibolari appartenenti alla stessa classe di Winter e di Pell e Gregory. La somministrazione del farmaco era randomizzata e determinata all’apertura di una busta opaca prima dell’intervento. Ai pazienti del gruppo test venivano quindi somministrati, mediante iniezione intramuscolare locale a livello del muscolo massetere, 4 mg di desametasone sodio fosfato (Soldesam). I dati sul dolore postoperatorio, ottenuti utilizzando una scala VAS da 0 a 5, sono stati analizzati statisticamente.
“I risultati di questo studio –sostengono gli Autori- dimostrano come la somministrazione locale intraoperatoria di desametasone, dopo interventi di chirurgia estrattiva dei terzi molari inclusi mandibolari, influisca positivamente sul decorso postoperatorio del paziente, soprattutto nelle prime ore successive all’intervento e in prima giornata”.