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Un unico composito per perno radicolare e la ricostruzione del moncone? Meglio di no. Lo sostiene una ricerca italiana
[lunedì 28 giugno 2010]

E’ possibile utilizzare un unico composito duale sia per la cementazione intracanalare di un perno fibra e la ricostruzione del moncone coronale? A cercare di rispondere a questa domanda è il Lavoro pubblicato su Dental Cadmos (2010;06:59-69) che ha verificato, attraverso la valutazione del modulo elastico,  se l’impiego di comuni compositi duali fluidi per la contemporanea cementazione di perni endocanalari in fibra e ricostruzione del moncone coronale sia preferibile all’utilizzo di compositi autoindurenti o fotoindurenti con le medesime indicazioni cliniche.

Per realizzarlo gli Autori hanno testato quattro compositi fluidi duali, Multicore Flow (Vivadent), Virage Plus (Sweden & Martina), Opticore (IDS) e Surgi Dual Flo’ Core (MC Italia), due compositi fotoindurenti, Clearfil Photocore (Kuraray) e Tech Core F (ISASAN), quattro compositi autoindurenti, Flexi Flow Titanium (EDS), Tech Core A (ISASAN), Dei Simply Core Self C (DEI Italia) e Clearfil Core New Bond (Kuraray). I valori di modulo elastico sono stati rilevati 24 ore dopo la polimerizzazione e 7 giorni dopo. I compositi duali sono stati testati in condizioni di sola autopolimerizzazione e dopo fotoesposizione.

“Solo i compositi foto indurenti –dicono gli Autori- raggiungono un modulo elastico pari o superiore a quello della dentina (18,6 GPa). I compositi fluidi duali presentano moduli elastici dal 40% al 60% inferiori a quello della dentina. Quando un composito fluido duale non viene fotoesposto, il suo modulo elastico si riduce ulteriormente dal 9% al 27%. Con eccezione del composito duale Multicore Flow, compositi autoindurenti fluidi consentono valori di modulo superiori a quelli di compositi duali fluidi non fotoesposti. Compositi autoindurenti di maggiore viscosità, come il Clearfil Core New Bond, presentano valori di modulo superiori a quelli di compositi duali foto esposti”.

I valori di modulo osservati, concludono gli autori, suggeriscono l’impiego di un composito fotoindurente, per la ricostruzione del moncone coronale, e autoindurente per la cementazione del perno intracanalare.


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