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Le novità del Piano Nazionale Prevenzione secondo il Direttore generale della prevenzione sanitaria del Ministero della Salute Fabrizio Oleari
[venerdì 2 luglio 2010]

Approvato il 29 aprile scorso -ma le Regioni, sempre che i tagli imposti dalla Finanziaria lo consentano, hanno tempo fino al 30 settembre per adottarlo- il Piano Nazionale della Prevenzione 2010-2012 entra nel merito anche delle patologie orali.

In particolare il Pnp punta a prevenire le patologie odontoiatriche con particolare riguardo alla popolazione in età evolutiva; alla diffusione di linee operative per la gestione integrata delle patologie odontoiatriche, comprensive di interventi di prevenzione; attivazione di programmi di prevenzione (igiene orale, alimentazione, fluoroprofilassi sistemica e topica, visite periodiche, ecc. in età evolutiva, in età adulta, in gravidanza, in età geriatria).

“Il Piano nazionale della prevenzione –scrive su Doctor Os di giugno Fabrizio Oleari Direttore generale della prevenzione sanitaria del Ministero della Salute- è sostanzialmente innovativo rispetto al passato per contenuti, modalità di programmazione e governante”.

“Gli obiettivi di salute –continua- rispettano comunque la continuità con la programmazione già avviata col precedente Pnp ma introducono importanti cambiamenti in particolare su quattro versanti: l’atto esplora tutte le aree operative sanitarie coinvolte in attività di prevenzione; al centro della programmazione c’è la persona con i suoi problemi; maggiore evidenza viene data alla medicina predittiva e alla prevenzione terziaria e maggiore attenzione viene posta a patologie quali i tumori, malattie infettive, malattie cardiovascolari, diabete, malattie respiratorie, malattie osteoarticolari, patologie orali, disturbi psichiatrici, malattie neurologiche, cecità ed ipovisione, ipoacusia e sordità, disabilità”.

L’ambizione del nuovo Pnp, ricorda il dott. Oleari, è quella di cercare di fornire risposte adeguate alle sfide che sono all’orizzonte: la promozione della salute come interesse della comunità e non del singolo oltre al controllo dei fenomeni correlati all’invecchiamento.

“L’auspicio –conclude- è che gli sforzi congiunti delle Regioni e del Ministero messi in campo per disegnare la prevenzione del 2000 vengano trasformati al più presto dal Servizio Sanitario Nazionale in efficaci attività e servizi per la persona”.


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