Anche noi giornalisti della redazione de ildentale.it aderiamo alla giornata del silenzio indetta dal nostro sindacato che così motiva: “Un silenzio forzato e simbolico, per evidenziare i tanti silenzi quotidiani che il ddl intercettazioni imporrebbe se passasse con le norme all'esame della Camera".
Della “legge bavaglio” molto si è scritto e detto e voi lettori vi sarete fatti certamente un’opinione. Sbagliato però sarebbe pensare che questa legge “tuteli” solo i segreti di chi amministra la cosa pubblica impedendo ai cittadini di conoscere cosa fanno, la loro moralità; già solo per questo bisognerebbe scendere in piazza.
Questa legge mette un bavaglio a qualsiasi tipo di notizia.
Se questa legge verrà approvata i servizi trasmessi dalle Iene o da Striscia la Notizia sui finti dentisti all’opera non potranno più essere trasmessi: molti degli inviati non sono giornalisti e non potrebbero più effettuare registrazioni senza autorizzazione.
Se questa legge verrà approvata scandali come quelli dei test ad odontoiatria truccati non potrebbero essere scoperti: le intercettazioni telefoniche per quel tipo di reato non verrebbero autorizzate ed i professori coinvolti sarebbero ancora in Università visto che i giornali non potrebbero, prima della chiusura delle indagini, pubblicare i loro nomi.
Se questa legge verrà pubblicata i giornali non pubblicheranno negli articoli di cronaca i nomi di abusivi e prestanome. Nomi che non conosceremmo mai (né noi né l’Ordine) perché come sapete bene questi reati vengono patteggiati e non raggiungono mai il dibattimento processuale.
Come giornalisti vorremmo continuare a fare il nostro mestiere serenamente senza rischiare la galera o sanzioni che non saremmo in grado di pagare. Come cittadini vogliamo sapere tutto ciò che succede senza ulteriori filtri e censure. Siamo poi convinti che chi non ha nulla da nascondere non sente violata la propria privacy se un poliziotto ascolta le sue telefonate.
Anche per questo abbiamo deciso di aderire alla protesta.