Contrariamente da quanto anticipato in queste settimane anche da esponenti ordinistici, il ministro della Salute Ferruccio Fazio ha deciso di non inserire la legge delega per la riforma degli Ordini dei medici chirurghi ed odontoiatri, veterinari e farmacisti nel DdL 1142, quello che prevede l’istituzioni degli ordini ed albi delle professioni sanitarie ma nel DdL Sanità presentato questa mattina per una prima discussione in Consiglio dei Ministri. E questo dovrebbe garantire un iter più rapido per l’approvazione in Parlamento.
Stando ad anticipazioni di stampa tra i vari articoli che compongono il DdL, l’art. 8 delega il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi per il riordino della disciplina degli albi, degli ordini e delle relative federazioni nazionali dei medici chirurghi e degli odontoiatri, dei farmacisti e dei medici veterinari.
Secondo a quanto indicato nei criteri direttivi generali la struttura dei nuovi ordini non si discosta di molto da quella attuale organizzati su base provinciale e rappresentanti a livello nazionale da federazioni. Poche novità anche sul ruolo che rimane di controllo, vigilanza, sanzione, aggiornamento e formazione dell’iscritto con il codice deontologico come punto cardine del governo della professione. Qualche novità in tema di sanzioni disciplinari.
Per quanto riguarda gli odontoiatri l’articolo della legge delega al comma “V” delega il Governo a “prevedere le modalità in base alle quali costruire un Ordine specifico per la professione odontoiatrica nel rispetto dei diritti acquisiti dagli iscritti agli albi dei medici chirurghi e degli odontoiatri, fermo restando l’obbligo di iscrizione per l’esercizio specifico della professione”.