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Protesi: riabilitazione paziente edentulo con carico immediato. Valutazione retrospettiva di 22 casi
[lunedì 19 luglio 2010]

Uno studio retrospettivo pubblicato su Il Dentista Moderno (2010; 07:70-73) ha valutato 22 casi trattati dal marzo 2005: 16 casi inferiori e 6 superiori per un totale di 101 impianti. Sono stati inseriti con diverse tecniche chirurgiche: 34 impianti Straumann e 67 impianti NobelBiocare (12 Replace e 54 Branemark). Per lo studio sono stati inclusi tutti i pazienti edentuli, fumatori e non fumatori, che richiedevano una riabilitazione implantare, escludendo quelli che necessitavano di tecniche rigenerative e quelli che presentavano controindicazioni, legate a problemi di salute generale, alla chirurgia orale. Il 50% dei pazienti era fumatore, alcuni pazienti presentavano ancora denti in arcata ma erano considerati non recuperabili o strategicamente irrilevanti.

In 12 casi si è usata la tecnica all-on-four; il carico protesico è stato applicato sempre entro le 48 ore dalla chirurgia utilizzando sostanzialmente tre protocolli diversi.

“Quello da noi preferito –spiegano gli Autori- prevede di usare la protesi totale del paziente, se correttamente eseguita (o una protesi pre-estrattiva appositamente preparata nel caso di pazienti che hanno ancora i denti), per costruire un provvisorio immediato nella stessa seduta della chirurgia. Tale protesi viene appositamente svuotata e usata come guida chirurgica durante l’intervento. Terminata l’installazione delle fixtures si monta la componentistica protesica preformata (Octa, MUA o MUA angolati) e gli abutment provvisori in titano opportunamente adattati e sabbiati. Previo isolamento con diga di gomma sterile della ferita, la protesi mobile viene posizionata in bocca e attraverso resina acrilica fissata agli abutment. Il corretto posizionamento della protesi viene ottenuto portando il paziente in occlusione. Una volta che la resina è indurita, si smonta il tutto e si provvede a rifinire il manufatto che verrà poi utilizzato”.

A 24 mesi dall’intervento gli Autori hanno rilevato che non è stato perso nessun impianto. “A prescindere dalla metodica chirurgica e protesica utilizzata –commentano- in tutti i casi trattati non si sono verificate complicanze e incidenti intra o postoperatori importanti. Le riabilitazioni protesiche ancorate su 4 impianti (All on four) hanno dato lo stesso risultato clinico rispetto a quelle sostenute da 6-8 impianti”.

“Il carico immediato –concludono gli Autori- può essere considerato la terapia di prima scelta nel trattamento implantare del paziente edentulo per la validità scientifica degli studi eseguiti e per gli indubbi vantaggi per il paziente. L’utilizzo della protesi del paziente per la costruzione del provvisorio immediato è una metodica vantaggiosa e affidabile. La pianificazione 3D del progetto chirurgico-protesico in seguito a indagine TAC con software dedicati rappresenta oggigiorno il nostro protocollo operativo d’elezione nel trattamento di riabilitazioni complete. In alcuni casi, quando ci sono condizioni anatomiche favorevoli, è possibile anche procedere con una chirurgia mini-invasiva che non prevede l’apertura di un lembo chirurgico. Rimane determinante l’inserimento dei pazienti così trattati in un programma di mantenimento igienico e di follow-up, insieme al controllo delle abitudini viziate come il fumo”.


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