In attesa che il Consiglio dei Ministri licenzi il DdL Salute che contiene anche la delega sulla riforma degli Ordini delle professioni sanitarie esistenti per dare il via all’iter parlamentare che potrebbe portare –sempre che la legislatura duri- all’Ordine autonomo degli Odontoiatri, si comincia a capire meglio come la professione intende il futuro Ordine dei dentisti. In particolare se i dentisti rimarranno con i medici: il presidente della FNOMCeO Amedeo Bianco aveva detto che la scelta spetta esclusivamente ai dentisti.

Tra i primi a sbilanciarsi sulla totale separazione tra dentisti e medici è Alessandro Zovi, componente CAO nazionale e vicepresidente vicario di Andi Veneto. Sentito sul tema dal Sole 24 Ore Nord Est il dott. Zovi indica come possibile una convivenza con i medici nella stessa “casa” ma con gli odontoiatri realmente autonomi con norme “che certifichino la completa separazione tra medici e dentisti.

“I presidenti –spiega al Sole Zovi descrivendo come è organizzata oggi la FNOMCeO - sono sempre medici per statuto e quindi gli odontoiatri sono rappresentati marginalmente, malgrado il loro numero, negli ultimi vent'anni, sia cresciuto, mentre quello dei medici registri una costante flessione”. Troppo spesso –gli fa eco nello stesso articolo Luigino Guarini, presidente Cao e Andi Treviso- gli odontoiatri non hanno deciso della loro professione, ma sono stati considerati collaterali rispetto ai medici”.

Quindi se la riforma degli Ordini arriverà al termine, per gli odontoiatri -ricorda Zovi- “si tratterà, con ogni probabilità, di una separazione dai medici di natura rappresentativa, amministrativa e gestionale, che non comporterà però la divisione del cospicuo patrimonio immobiliare, acquisito negli anni dall'Ordine unico”.

Intanto sul tema la FNOMCeO ha organizzato per il 17ed il 18 settembre a Taormina un convegno sul futuro della professione dove il futuro dell’Ordine autonomo degli odontoiatri sarà uno degli argomenti principali sul quale si dibatterà.