Assistenza odontoiatrica nel Lazio: eliminare gli sprechi e semplificare le procedure di accesso. Lo chiede una mozione de La Destra
[venerdì 17 settembre 2010]
Francesco Storace e Roberto Buonasorte hanno presentato una mozione al Consiglio regionale Lazio ed alla presidente Renata Polverini che punta a riorganizzare il servizio odontoiatrico domiciliare abbattendo gli sprechi, cominciando dalla soppressione delle strutture copia, ed agevolando l’accesso ai cittadini semplificandone le procedure.
Il servizio regionale di odontostomatologia viene attivato dalla Regione Lazio nel 2004 e dal 2008 la Direzione regionale di Programmazione Sanitaria ha già erogato alle varie Asl per questo tipo di servizio 4 milioni di euro dei 13 stanziati. Finanziamenti indirizzati alla prevenzione rivolta ai minori in età evolutiva ed infantile, limitando l’odontoiatria domiciliare la cui attività è stata potenziata con un milione di Euro di investimenti, a svantaggio dei pazienti già in lista d’attesa.
La deliberazione n. 1102 del 28 settembre 2009 della Asl Rm A, si legge nella mozione, istituisce con l’approvazione del Piano aziendale per l’Assistenza odontoiatrica una unità operativa a progetto, creando di fatto un doppione di un servizio già esistente, che alimenta lo sperpero di denaro pubblico. Nel 2011, continua, una volta esaurite le risorse previste per il piano, le Asl si vedranno costrette a ridimensionare maggiormente la loro attività assistenziale odontoiatrica, nella incapacità di assolvere alla domanda da loro stesse creata oltre che il Piano regionale di odontoiatria domiciliare si è trasformato in un inutile intervento di screening, avviato solo in parte, che non soddisfa le aspettative degli utenti e che trascura le fasce più deboli della popolazione.
Secondo i firmatari della mozione nel periodo 2005-2009 il paziente residente nel Lazio veniva visitato previa semplice richiesta dopo appena una settimana ed inserito nei percorsi assistenziali ospedalieri protetti per telematica al momento della visita in odontoambulanza mentre l’attuale procedura, lunga e complessa, complica l’attività della UO di Odontoiatria domiciliare. Per questi motivi l’On Storace e Bonsorte chiedono al presidente della Regione Lazio di adottare qualsiasi iniziativa volta ad evitare lo sperpero di denaro pubblico sopprimendo strutture copia, a semplificare la nuova procedura e ad estendere il servizio di odontostomatologia domiciliare in tutto il territorio regionale.
Nel luglio scorso l’On. Domenico Gramazio chiese conto di queste spese al ministro dell’Economia e della Salute attraverso una interrogazione ancora inevasa.
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