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La CAO Nazionale chiede alla UE un impegno contro l’abusivismo e lauree facili. Intanto i NAS certificano le dimensioni del fenomeno
[venerdì 17 settembre 2010]

Per la prima volta la componente ordinistica degli odontoiatri, in piena autonomia, ha portato in Europa le problematiche dei dentisti italiani e le necessità per i cittadini. Sintetizza così il presidente della CAO nazionale Giuseppe Renzo durante i lavori del congresso “Odontoiatria e Società Etica, Aggiornamento e Tutela della Salute che si sta svolgimento a Giardini Naxos (ME).

La delegazione della CAO Nazionale ha incontrato mercoledì 15 settembre il vicepresidente del Parlamento europeo Gianni Pittella ed il Commissario alla salute John Dalli a cui sono state evidenziate le ricadute dell’abusivismo e della libera circolazione dei pazienti e dei professionisti sul cittadino italiano.
“Certo -ha detto il Commissario Dalli- che le risposte non possano che essere date in termini di azione comune con il Commissario al Mercato, Michel Barnier. E noi proprio in questi giorni abbiamo in programma importanti discussioni proprio sul tema del mercato interno”.
“Il Commissario e il Vicepresidente -ha informato Renzo- hanno condiviso appieno la nostra preoccupazione per questi fenomeni che mettono in pericolo la salute dei cittadini europei, prima ancora che i fondamenti del mercato unico. Entrambi hanno assicurato la loro piena collaborazione con la CAO nella lotta all’abusivismo e al traffico europeo di false lauree”.

A confermare, come se fosse necessario, che il fenomeno è tutt’altro che in regressione sono i dati presentati dal Colonnello  dei NAS Ernesto De Gregorio oggi pomeriggio al congresso a Giardini Naxos sul fenomeno.
Questi che si riferiscono all'attività da Gennaio a Giugno 2010
723 ispezioni; 456 segnalazione all’autorità giudiziaria; 356 reati reati riferiti alla violazione dell’art. 348 del C.P.; 274 strutture sequestrate per un valore complessivo di 250.000.000 euro.
Ai quali si devono sommare quelli delle altre forze dell’ordine impegnate a reprimere qusto tipo di reato.
Colonnello De Gregorio che ha anche sottolineato come le sanzioni non rappresentino un deterrente per chi delinque e la proficua collaborazione che si è instaurata con i presidenti CAO sul territorio.




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