Finalmente la politica sembra interessarsi al problema dell’abusivismo odontoiatrico; perlomeno questa volta le promesse arrivano dal Ministro deputato a riformare la giustizia italiana.
“L'esercizio abusivo delle professioni mediche deve essere punito adeguatamente attraverso un processo di modernizzazione di questo settore, non solo aggravando sensibilmente le pene, ma anche impedendo la ripetizione dei reati con la confisca, per esempio, delle attrezzature utilizzate per lo svolgimento abusivo della professione".
Ad affermarlo è il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, che ha anticipato alle agenzie stampa il sostengo del governo alla proposta di legge presentata dall’On Giuseppe Marinello sul tema. Proposta di legge che dal 14 ottobre 2008 giace in II Commissione Giustizia e non è mai stata calendarizzata per la discussione.
Lo stesso On. Marinello, in una intervista pubblicata nel dicembre scorso su Il Giornale dell’Odontoiatra, sottolineava le difficoltà di far capire ai colleghi parlamentari la necessità di intervenire su di un tema delicato come l’abusivismo delle prestazioni mediche.
La proposta di legge dell’On. Marinello tende a tutelare l’esercizio delle professioni e delle arti sanitarie puntando, principalmente, all’inasprimento delle pene in modo da creare un serio deterrente verso questo fenomeno.
L’articolato punta a modificare l’art. 348 del Codice penale indicando che chiunque eserciti abusivamente una professione, per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato è punito con la reclusione fino a due anni e con una multa da 10.329 a 51.646 euro. Se poi l’esercizio abusivo di una professione sanitaria provoca lesioni personali, la reclusione aumenta fino a dodici anni; se si provoca il decesso del paziente fino a diciotto. Il prestanome è punito con la reclusione fino a due anni, con la multa da 10.329 euro a 51.646 euro e con l'interdizione perpetua dall'esercizio della professione. La condanna comporta, inoltre, la confisca delle attrezzature. L’art. 2 si occupa anche dell’esercizio abusivo di un’arte sanitaria, per esempio l’attività dell’ottico o dell’odontotecnico. In questo caso chi esercita queste professioni senza i titoli è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 2.582 euro a 5.164 euro.