La bonifica del canale radicolare e il sigillo del canale sono le basi per un corretto trattamento endodontico. Il Lavoro pubblicato su Il Dentista Moderno (2010;09:50-56) ha cercato di valutare la quantità di sigillante usato in due tecniche di trattamento endodontico. Sono stati selezionati 40 molari (superiori e inferiori) suddivisi in 4 gruppi.
Nel gruppo 1, i molari superiori sono stati preparati con la tecnica manuale convenzionale crown down e otturati mediante la tecnica di condensazione laterale. Nel gruppo 2, i molari inferiori sono stati preparati e otturati con le stesse tecniche del gruppo 1. Nel gruppo 3, i molari superiori sono stati preparati con lo strumento rotante ProTaper e otturati con la tecnica di cono singolo. Nel gruppo 4, i molari inferiori sono stati preparati e otturati con le stesse tecniche del gruppo 3. Dopo il trattamento del canale radicolare, le radici sono state sezionate trasversalmente in tre parti ed è stata analizzata la percentuale di sigillante.
Per l’analisi statistica, è stato usato il test Mann Whitney U: nel terzo apicale del gruppo 2 è stata osservata una percentuale di sigillante maggiore (p > 0,05).
“In questo studio –concludono gli Autori- sono state rilevate diverse quantità di sigillante in tutti i gruppi e terzi. Il terzo medio dei canali ha fatto rilevare una quantità maggiore di sigillante. La parte apicale dei molari inferiori, strumentata con file manuali e otturata con condensazione laterale, ha fatto rilevare la quantità più elevata di sigillante”.
Gli autori ritengono che la strumentazione rotante, associata alla tecnica d’otturazione con cono singolo, ha fatto rilevare i risultati migliori.