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L’odontoiatria pubblica motivo di scontro politico in Piemonte. Il PD chiede al Governatore Cota di mantenere le promesse indicando una soluzione
[giovedì 21 ottobre 2010]

In campagna elettorale aveva promesso ai cittadini piemontesi in difficoltà un sostegno per le cure odontoiatriche. A sei mesi dalla sua elezione il PD presenta “il conto” al Governatore Roberto Cota chiedendo che fine hanno fatto quelle promesse.

“Il governo regionale –ci dice al telefono Nino Boeti consigliere regionale del PD- intende tagliare 280 milioni di euro dal bilancio della sanità pubblica; non vedo come possa mantenere quella promessa”.

“L’assistenza odontoiatrica pubblica –continua  Boeti che di professione fa l’ortopedico- deve entrare nelle agende dei governi regionali. Il nostro SSN passa qualsiasi tipo di assistenza ed ausilio protesico ma pochissimo in merito alle prestazioni odontoiatriche e questo non è giusto”.

Ma Boeti non si ferma alle critiche ed avanza una proposta concreta al presidente Cota chiedendo di inserire nella legge finanziaria 2011 uno stanziamento di 50-60 milioni di euro come contributo al sostegno dei costi dei meno abbienti. Secondo il PD sono circa 660 mila i cittadini piemontesi con un reddito ISEE inferiore a 8 mila euro.

“Quei soldi –ci dice Boeti- si potrebbero investire creando un accordo con i dentisti privati sulla falsa riga di quello ideato dall’ex Ministro Livia Turco per l’odontoiatria sociale poi attivato dall’attuale Ministro. Rispetto a quell’accordo la mia proposta prevede anche la possibilità di fornire apparecchi ortodontici, protesi fissa e devitalizzazioni. La Regione spende per la sanità 8 miliardi e 300 milioni all’anno destinare 50 milioni di euro per l’odontoiatria sarebbe un investimento possibile”.

Che il nostro SSN trascuri l’odontoiatria è un dato di fatto, stupisce -commentiamo noi de ildentale- che il dibattito si accenda in una Regione come il Piemonte che da oltre 15 anni ha un SSR che permette a tutti i cittadini di rivolgersi agli ambulatori delle ASL piemontesi (attivi in ogni grosso centro piemontese) per ottenere ogni tipo di prestazione, ortodonzia e protesi rimovibile inclusa pagando un ticket per i non esenti. Tutti, indifferentemente dal reddito, pagano invece un contributo per la protesi rimovibile (circa 300 euro per un totale, poco di più per uno scheletrato con ganci).

 

 


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