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Una figura professionale anche per le assistenti alla poltrona. Una proposta di legge definisce compiti e formazione dell’ASO
[martedì 26 ottobre 2010]

L’assistente di studio è una figura professionale determinate nel team odontoiatrico e quindi come per le altre che concorrono alla cura del paziente si devono definire compiti e formazione specifica.

A sostenerlo è l’On. Erminio Quartiani  (PD), primo firmatario della proposta di legge che istituisce la figura professionale dell’ASO, presentata ieri alla stampa durante una conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche la sig.ra Fulvia Magenga, Segretario Generale SIASO (Sindacato Italiano Assistenti di Studio Odontoiatrico), il dott. Giulio Leghissa e l’ing. Caludio Palerma in rappresentanza di Confimea, associazione di piccole imprese.

La proposta, ha spiegato l’On Quartiani, intende istituzionalizzare e quindi valorizzare la figura dell’ASO nel team odontoiatrico partendo dalla sua formazione. “Una legge che migliora la qualità del servizio offerto al paziente intorno alla quale cercheremo il massimo del consenso possibile sia dei colleghi parlamentari (già 50 i firmatari) che dal Governo e dalle associazioni professionali sia delle ASO che degli odontoiatri”.

Quando e se approvata -la proposta è stata assegnata il 4 ottobre alla Commissione affari sociali della Camera- viene istituita la figura dell’ASO quale “operatore tecnico ausiliario odontoiatrico clinico”. “L’ASO –definisce la proposta di legge- è l’operatore che, a seguito del conseguimento dell’attestato di qualifica rilasciato al termine di un percorso di formazione professionale appositamente istituito, è in grado di collaborare con il dentista o con l’odontoiatra sia nel lavoro alla poltrona al servizio del paziente sia nell’organizzazione delle attività extra-cliniche dello studio”.

Il percorso formativo, affidato alle Regioni, prevede 1000 ore di formazione teorico pratica; l’accesso ai corsi sarà consentito solo a persone in possesso di istruzione secondaria di primo livello (tre anni dopo la scuola media). Per le assistenti che già lavorano prima dell’entrata in vigore della legge è previsto un riconoscimento formativo a seconda della formazione acquisita.

 “Non è più pensabile nell’odontoiatria moderna –spiega Fulvia Magenga segretario SIASO- che oggi oltre 75 mila ASO siano formate prevalentemente da altre assistenti presenti in studio o dai titolari dello studio. Da sempre ci battiamo per una formazione riconosciuta e qualificata che permetta all’ASO di crescere professionalmente acquisendo non solo le competenze pratiche ma anche quelle teoriche per il bene del paziente”. “All’ASO –continua Masenga- è affidata la delicatissima procedura della prevenzione della contaminazione delle infezioni crociate ma spesso le assistenti di studio seguono un protocollo operativo senza sapere perché lo fanno, senza avere le nozioni chimiche e biologiche necessarie”.

E sull’importanza di personale qualificato all’interno del team odontoiatrico interviene anche il dott. Giulio Leghissa.

“Le imprese odontoiatriche –dice- devono puntare sulla qualità e questa passa anche dalla formazione dell’assistente. La qualità non è figlia della tecnologia ma della volontà. Noi non posiamo pensare di combattere il turismo odontoiatrico se non proponiamo in cambio un servizio di altissima qualità che garantisca risultati nel tempo. Per fare questo ci vuole in team odontoiatrico preparato e capace del quale l’ASO è uno dei cardini”.


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