Chi Siamo Iscriviti Archivio L'Esperto risponde Archivio SOle 24 Ore Odontoiatria  
ECM, ANDI contesta il sistema e chiede un incontro alla Commissione Nazionale sulla Formazione Continua
[giovedì 28 ottobre 2010]

Dal secondo Forum ECM svoltosi la scorsa settimana a Cernobbio (Co), l’ANDI sembra essere tornata con una certezza: l’ECM così come si sta sviluppando non va bene per i dentisti liberi professionisti che a detta del sindacato sono penalizzati.

In particolare, si legge in una nota dell’associazione, “non si prevedono particolari garanzie normative, ma un sistema ancor più rigido e burocratizzato con il libero professionista in posizione subordinata rispetto all’intero sistema; non è stato individuato alcun meccanismo di compensazione o agevolazione che consenta l’intero recupero dei costi sostenuti sia per la partecipazione agli eventi formativi, sia per chiusura degli studi professionali nelle giornate dedicate all’aggiornamento, mentre dipendenti e convenzionati svolgono l’ECM in orari lavorativi e retribuiti; non è prevista una modalità di acquisizione dei crediti che favorisca le peculiarità della libera professione, anzi è stata indicata la necessità di acquisire il massimo della percentuale dei crediti in modalità “blended” (formazione integrata in modalità FAD e Residenziale, certamente più onerosa rispetto alla formazione prevista per gli altri operatori); ogni libero professionista dovrà “compilare” nelle pagine elettroniche del sistema COGEAPS (l'organismo nazionale che gestisce i dati anagrafici ed i crediti acquisiti da ogni operatore sanitario) il proprio “Dossier Formativo Individuale” cioè il programma triennale del proprio aggiornamento, che si auspica sia per il 60% in materie cliniche, per il 20% in materie gestionali e per il 20% in aspetti di comunicazione; la “coerenza ed adeguatezza” del dossier formativo per i liberi professionisti sarà valutata dall’Ordine professionale: la programmazione e la valutazione della formazione dei liberi professionisti da parte di apposite commissioni degli Ordini, ove mai realizzabile e non correttamente interpretata, costituisce un ulteriore pericolo anziché una agevolazione; non sono individuate sanzioni precise per i liberi professionisti che non acquisiscono i crediti, a meno che gli Ordini non applichino le norme sull’aggiornamento obbligatorio previste dal codice deontologico, con le prevedibili disomogeneità; al momento agli Ordini non è permesso diventare provider ma aspirano ad esserlo, cioè a fornire agli iscritti eventi formativi anche di tipo culturale (e non solo etici o deontologici come previsto dalla norma) evidenziandosi però un chiaro conflitto di interesse, essendo nella contemporanea condizione di fornitori e controllori del sistema”.

Riscontrando che quanto previsto dall’Accordo Stato Regioni per favorire i professionisti e prendendo atto che non si intravedono soluzioni positive come ammette, sostiene ANDI,  anche  dott. Renzo, Presidente Nazionale C.A.O. e Coordinatore del Gruppo di Lavoro "Libera Professione" della Commissione Nazionale E.C.M., l’associazione “denuncia con forza l’inadeguatezza e l’eccessiva complessità del sistema E.C.M. per i liberi professionisti”.

Giudicando inadeguato il lavoro svolto dall’Ordine all’interno della Commissione Nazionale ECM per rappresentare i dentisti liberi professionisti, ANDI chiede un incontro con la Commissione stessa “per denunciare il profondo disagio di tutta la libera professione odontoiatrica e si riserva qualsiasi azione ritenuta necessaria per tutelare i propri soci”.


Riproduzione vietata Ritorna alle notizie
Aiutaci a mantenere viva l'informazione de ildentale: abbonati

 
Questo sito utilizza cookie di profilazione propri e di altri siti per inviare all'utente comunicazioni commerciali in linea con le preferenze manifestate durante la navigazione.
AVVISO: D-Press sas informa che, accedendo al sitowww.ildentale.it l'utente acconsente all'uso dei cookies per le finalità sopra indicate.
Proprietà D-Press sas PI:01362010058 redazione@ildentale.it