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Errata diagnosi: dentista bolognese condannato a risarcire paziente
[venerdì 5 novembre 2010]

Il Tribunale di Bologna ha condannato un medico specialista in odontostomatologia e neurochirigia alla restituzione di quanto versato per gli interventi odontoiatrici patiti riconoscendogli un risarcimento per i danni subiti.

Nel 1998 il paziente si rivolge al professionista lamentando problemi riguardanti in particolare l'arcata superiore. Il professionista, dopo un primo controllo nel quale esaminava la lastra radiologica panoramica effettuata il 25.06.1997 consigliava, come unica soluzione ai problemi riscontrati, l'impianto di una protesi fissa in metallo e ceramica sia nell'arcata superiore sia, successivamente, in quella inferiore. Nel fare ciò, si legge nella sentenza, “assicurava al paziente che la terapia individuata avrebbe senz'altro risolto i problemi per un lungo periodo (asseritamente vent'anni)”. L’intervento, dal costo complessivo di Lire 21.000.000, iniziava alla fine del mese di novembre 1998 senza tuttavia produrre, stando alle dichiarazioni del paziente, alcun beneficio. Paziente che dichiarava che a breve distanza dall'esecuzione dell'intervento iniziava a patire nuovi e più intensi disagi (problemi di adattamento occlusale con schioccamento dell'articolazione tempore mandibolare di destra, aumento del digrignamento notturno). Dinanzi al persistere di tali problemi il dentista si limitava a consigliare l'uso di un bite per ridurre il fenomeno del bruxismo notturno. A due anni dall'intervento il paziente riscontrava abbondanti sanguinamenti notturni e dopo accertamenti clinici dall'esito negativo (esame di sangue fecale occulto, visita otorinolaringoiatrica, esofagogastrodemodentografia, RX toracico e visita pneumofisiologica) decideva di rivolgersi ad un medico legale il quale riscontrava l'imperizia del dentista che aveva effettuato la cura. nell'esecuzione dell'intervento, ciò che lo costringeva a rivolgersi ad un altro centro dentistico per un intervento riparatore.

A seguito di ciò, il paziente faceva ricorso ad accertamento tecnico preventivo e si rivolgeva al suo legale per chiedere, per via giudiziaria, la risoluzione del contratto per grave inadempimento, la restituzione del compenso corrisposto e la condanna al risarcimento dei danni subiti, di carattere sia non patrimoniale che patrimoniale, con particolare riguardo al rimborso del costo necessario per un nuovo trattamento protesico sostitutivo d quello effettuato dal convenuto.

Durante il procedimento il paziente ha anche fornito la prova di “omessa adeguata informazione in ordine alle possibili conseguenze dell'impianto protesico” da parte del dentista.

Il Tribunale condanna il dentista ravvisando la sussistenza di responsabilità medica e violazione del l’obbligo di informazione: ritenendo assente un serio esame della situazione orale del paziente, tanto che il coinvolgimento di uno studio gnatologico fu tardivo, mentre le disfunzioni articolari emergevano già dalla prima radiografia; ritenendo la scelta di percorrere la strada dell’intervento invasivo del tutto incerta. Il dentista è stato condannato alla restituzione della somma di 11.310,40 euro, oltre agli interessi legali dal 12-7-04; il risarcimento danni valutato in 40.599,93 euro oltre alla restituzione delle spese legali ed altre accessorie per circa 20 mila euro.

 

 

 


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