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Istat fotografa la salute orale degli italiani
[martedì 9 dicembre 2008]

L’Istat per la prima volta cerca di studiare i comportamenti degli italiani in tema di salute orale attraverso l’indagine “Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari” svolta su di un campione molto esteso composto da circa 60 mila famiglie.  

Il dato sulla salute orale degli italiani non è incoraggiante, se preso nel suo insieme.

Secondo la ricerca il 10,9% della popolazione con più di 14 anni dichiara di non avere più denti naturali. Scorrendo invece le tabelle pubblicate, si scopre che in realtà il 60% degli edentuli è rappresentato da anziani ultraottantenni mentre la percentuale è prossima allo zero fino ai 44 anni (0,3%); le percentuali crescono all’aumentare dell’età variando da un 3% tra i 45 ed i 54 anni, per salire al 10,5% tra i 55 ed i 64 anni  e raggiungere il  22,6% tra i 65 e i 69 anni.

Oltre all’età anche le differenze di genere incidono sensibilmente sulla mancanza di dentizione: per le donne la condizione di edentulismo totale è più diffusa ed è pari al 12,5%  per raggiungere il 62,5 tra le over-80.

Anche la soluzione al problema della mancanza di denti varia a seconda dell’età: se solo la minima quota dell’1% dichiara di non aver sostituito i denti mancanti. Tra gli ultraottantenni il 5,9% è in una condizione di totale mancanza di dentizione ed anche in questo caso il fenomeno è più diffuso tra le donne. Tra coloro che hanno invece  sostituito i denti mancanti il 72% delle persone con più di 65 anni ha una dentiera mobile completa e lo 3% ha sostituito tutti i denti con impianti fissi.

I dati rilevati dall’Istat confermano come a prestare attenzione alla propria salute orale sono coloro che hanno un titolo di studio di scuola superiore. Ad esempio nella fascia di età tra i 45 ed i 64 anni la percentuale di edentulismo è sensibilmente più alta tra chi ha la sola licenza elementare (11,8%) rispetto a chi è in possesso di un titolo di studio più elevato (2,6%). Aumentando l’età il titolo di studio diventa una discriminante maggiore: si passa da 38,4% di over-75 con titolo di studio elevato che ha perso i propri denti per arrivare al 56,6% di chi ha la sola licenza elementare.

Per quanto riguarda l’accesso alle cure odontoiatriche il 39,7% della popolazione ha dichiarato di essere stato dal dentista o da un ortodonzista nell’anno precedente al rilevamento. Le donne dimostrano una maggiore attenzione per la salute dei denti ed infatti un 41,2% è stata dal dentista nell’ultimo anno rispetto al 38,1% degli uomini con differenze più marcate tra i giovani tra i 18 e 24 anni. Secondo l’Istat l’87,5% dei cittadini si rivolge ad un dentista privato, il restante 12,5% al pubblico. La percentuale che ricorre al servizio pubblico è maggiore tra gli anziani (16% tra i 70 e 79 anni e 20,9% tra gli ultraottantenni).

 

 


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