Attraverso il redditometro, reintrodotto dal Ministro Tremonti con la finanziaria del 2008, l’Agenzia delle Entrate valuta il tenore di vita del contribuente e lo confronta con la sua denuncia dei redditi avanzando eventuali incongruenze.
I parametri fino ad oggi utilizzati saranno modificati e resi operativi già con le dichiarazioni 2009 presentate nel 2010. Ad annunciarlo è il direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera durante il convegno organizzato in Parlamento nei giorni scorsi dal tema: "L’integrazione con l’anagrafe tributaria delle banche dati in materia economico-finanziaria".
Il nuovo redditometro, ha annunciato Befera, “si baserà sull’analisi di campioni significativi di contribuenti, differenziati per nucleo familiare e per area territoriale, al fine di costruire le modalità di apprezzamento tra il reddito e le voci indicative di capacità di spesa, sia come singolo contribuente che come famiglia”.
Il modello è ad oggi in fase di elaborazione e nelle prossime settimane, ha dichiarato il direttore delle Entrate, sarà sottoposto alle associazioni di categoria per renderlo “tecnicamente inattaccabile”.
Per il redditometro e nella lotta all’evasione più in particolare, un ruolo importante -ha ricordato Befera- è quello svolto dai Comuni segnalando le incongruenze reddituali dei contribuenti che, ad oggi, hanno permesso di accertare19 milioni di euro di evasione.