Finalmente non è un abusivo avranno pensato i carabinieri dei Nas entrando in un laboratorio odontotecnico nel centro di Palermo per una normale verifica. Controllano diploma, impianti, iscrizione al Registro dei fabbricanti di dispositivi medici su misura presso il Ministero della Salute, autorizzazioni varie: tutto in regola. Poi si avvicinano ai banchi di lavoro ed chiedono prescrizioni e dichiarazioni di conformità delle protesi (una decina) in attesa di essere consegnate agli studi odontoiatrici clienti: non ci sono.
A raccontarci al telefono la vicenda è il Comandante dei Nas di Palermo il Capitano Francesco Geraci.
“In questi mesi –ci dice- abbiamo scoperto e denunciato molti dentisti abusivi ma sappiamo bene che l’abusivismo è solo la punta dell’iceberg di una illegalità diffusa nel settore soprattutto per quanto riguarda il rispetto della Direttiva 2007/47CE (ex 93/42). Per verificarlo ho voluto fare un controllo a campione su di un laboratorio odontotecnico scelto a caso tra i tanti presenti nella nostra città”.
Così avete fatto centro al primo tentativo?
“Abbiamo trovato –continua il Capitano Geraci- un laboratorio odontotecnico perfettamente in regola se non fosse stato per l’assenza di ogni documentazione relativa ai dispositivi protesici presenti in laboratorio. Nessuna prescrizione, dichiarazione di conformità, etichettatura, indicazioni dei materiali utilizzati, fascicolo tecnico”.
Potevano essere protesi commissionate da altri odontotecnici? Senza prescrizione non è possibile emettere la dichiarazione di conformità.
“Lo stiamo verificando ma dalle prime indicazioni mi sento di dubitarne. Direi che si tratta di lavoro non fatturato commissionato da studi dentistici in regola. Ho paura che ci troviamo di fronte ad una patologia del sistema: se non si fattura non si fa la prescrizione e la conseguente certificazione”.
Cosa rischia ora il laboratorio odontotecnico?
“Noi abbiamo sequestrato le protesi prive di dichiarazione di conformità e denunciato all’autorità competente il titolare del laboratorio oltre ad elevare la sanzione prevista dalla legge per ogni dispositivo privo di dichiarazione di conformità, circa 7.200 euro per dispositivo. Ma non rischia solo l’odontotecnico. Accertato quali sono gli studi dentistici che hanno commissionato le protesi, anche questi saranno denunciati per concorso di colpa con pene analoghe a quelle del fabbricante. Ovviamente questo è quanto abbiamo rilevato noi durante l’ispezione, sarà la prefettura a definire pene e sanzioni definitive”.