Sarà la scarsa attenzione verso l’igiene orale, migliorata comunque negli ultimi decenni soprattutto tra i giovani, sarà la crisi economica ma gli italiani continuano a trascurare la propria salute orale non ascoltando i consigli dei dentisti.
A ribadirlo una ricerca condotta da Altroconsumo su duemila italiani interpellati attraverso un questionario pubblicato sul numero di febbraio di Salute Test. Dalle risposte emerge che il 28% degli italiani si lava i denti meno di due volte al giorno, il 13% sceglie uno spazzolino con le setole dure mentre 12% lo cambia solo quando è completamente sformato.
Meno “gravi” i dati sulla frequentazione da parte dei pazienti dello studio dentistico; se da un lato viene rilevato come il 32% dei nostri connazionali si reca dal dantista solo quando ha dei problemi, in barba ai consigli di viste di controllo annuali, dall’altro può rassicurare il conseguente dato del 68%, in linea con altre ricerche, che dal dentista va con regolarità. Tra quelli che sono andati di recente dal dentista prevalentemente lo hanno fatto per sottoporsi ad una seduta di igiene orale oppure (il 28%) per una otturazione. Probabilmente una questione di mentalità visto che a giudicare il costo delle cure un freno sono il 38% degli intervistati.
E se gli italiani hanno problema di salute orale, commentano da Altroconsumo, è anche di una poco attenta alimentazione: il 29% degli intervistati ha dichiarato di mangiare tutti i giorni biscotti, il 20% caramelle e altri dolciumi, il 47% beve caffè zuccherato.
I tema di diritto alla salute Altroconsumo approfitta della ricerca per rilanciare le proprie proposte: ”più campagne pubbliche di sensibilizzazione sull’importanza dell’igiene orale e di controlli periodici. Con programmi educativi nelle scuole e nei luoghi di lavoro; il Servizio sanitario nazionale dovrebbe prevedere uno screening odontoiatrico per tutti che comprenda una visita di controllo all’anno e una radiografi a per individuare le eventuali carie; il Ssn dovrebbe garantire a partire da sei anni una prima visita gratuita; il carico economico che limita, come abbiamo visto nella nostra inchiesta. il ricorso alle cure dentistiche dovrebbe essere alleviato sul piano fiscale; si dovrebbe introdurre una voce di detrazione ad hoc per le spese odontoiatriche che vada oltre il misero 19% previsto per le spese sanitarie (con franchigia di 129,11 euro)”.