Luca Sala studente in odontoiatria ha dato vita ad un gruppo di giovani odontoiatri su Facebook –Italiani Odontoiatri- per denunciare la possibilità per gli studenti italiani di andare all’estero per laurearsi in odontoiatria in università private evitando il numero chiuso. In una lettera, inviata anche alla nostra redazione, Scala chiede al presidente ANDI di intervenire “per bloccare gli studenti "furbi" altrimenti l'odontoiatria italiana sarà destinata al fallimento”.
“Ci rivolgiamo a lei –scrivono i giovani odontoiatri- in quanto presidente ANDI e persona sulla quale poter fare affidamento. Questa mail è scritta per sottolineare la gravissima situazione che si sta creando in Europa per la formazione odontoiatrica. Spero che lei ne sia già al corrente ma ci urge informala che attualmente esistono 2 percorsi formativi: quello italiano con il numero chiuso e il corso di laurea di 6 anni e quello spagnolo e rumeno (privato) con il numero aperto e il corso di laurea di 5 anni. Attualmente in Spagna presso una delle università private gli studenti italiani iscritti al primo anno sono circa 400 pari alla metà dei posti messi a disposizione dal MIUR per tutte le università Italiane. Sommati agli studenti italiani delle altre università spagnole private, più quelli in Romania e Bulgaria il numero di futuri dentisti italiani diviene abnorme, superando di gran lunga le proporzioni OMS; e in più godendo di un percorso di laurea agevolato. Siamo stufi di essere presi in giro, non è giusto che noi studenti italiani dobbiamo affrontare il numero chiuso e studiare 6 anni per poi essere equiparati a quelli che studiano in Spagna o Romania. Urge un intervento per bloccare gli studenti "furbi" altrimenti l'odontoiatria italiana sarà destinata al fallimento; vedi la situazione lavorativa spagnola in fortissima crisi. Ci teniamo a precisare che la nostra apertura all'Europa è massima, purché gli studenti siano provenienti da università pubbliche e con il numero chiuso, cosi come è in Italia. Sicuri di una sua risposta, attendiamo con ansia notizie”.
Presidente ANDI Gianfranco Prada che ha risposto agli studenti, dalla sua pagina di Facebook indicando come l’associazione da sempre segue con preoccupazione questi temi, coinvolgendo anche il Ministero della Salute e l'Università, ed ha richiesto una direttiva europea che regoli in modo univoco la questione degli accessi ai corsi di laurea in tutti i Paesi dell'Unione.
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