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Il Consiglio dei Ministri vara il DdL Salute. Comincia il percorso parlamentare per l’Ordine degli odontoiatri e l’abrogazione della norma che impone la specialità per lavorare nel SSN
[giovedì 10 marzo 2011]

Il Consiglio dei Ministri ha approvato questa mattina in via definitiva il disegno di legge che conferisce al Governo la delega al riassetto della normativa vigente in materia di “sperimentazione clinica e riforma degli ordini delle professioni sanitarie”. Presentato in via preliminare nel settembre scorso ed inviato per il parere alla Stato Regioni ed agli altri organismi di verifica il DdL può quindi cominciare l’iter parlamentare necessario per tramutarlo in legge.

Per quanto riguarda le norme che interessano il settore odontoiatrico, rispetto al testo presentato nel settembre scorso, “sparisce “ la norma che riguardava i dispositivi medici che avrebbe introdotto una tassa sui fabbricanti.

Confermato l’impianto della delega per la riforma degli Ordini delle professioni sanitarie di medico chirurgo, odontoiatra, medico veterinario, farmacista che prevede tra l’atro la costituzione dell’ordine specifico per la professione di odontoiatra.

Confermata anche la norma che consente agli odontoiatri di accedere come dirigente di primo livello nel Servizio Sanitario Nazionale senza avere un diploma di specialità mentre, a differenza della prima stesura, per diventare dirigente medico di secondo livello (il vecchio primario) dovrà avere almeno 10 anni di anzianità.

“Con questo DdL delega - spiega il Ministro della Salute prof. Ferruccio Fazio -  viene migliorata la funzionalità del Servizio sanitario nazionale e delle prestazioni erogate per offrire ai cittadini risposte sempre più appropriate e qualificate ai loro bisogni. Il riordino delle professioni sanitarie consentirà di modernizzare gli Ordini e le Federazioni nazionali, nel segno della qualità e  competenza professionale: particolare valore verrà dato ai contenuti etici e civili delle attività sanitarie e a tale scopo sarà data maggiore forza ai codici deontologici e alle connesse attività disciplinari”.


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