Quali sono le metodiche utilizzate dai dentisti italiani nella terapia restaurativa? Per conoscerle gli Autori del lavoro pubblicato su Il Dentista Moderno (2011;03:64-70) hanno effettuato un sondaggio attraverso un questionario inviato per posta elettronica a 8.789 odontoiatri soci dell'Accademia Italiana di Conservativa ( Aici), abbonati alla rivista Il Dentista Moderno, iscritti all’ANDI di Como-Lecco e iscritti all’OMCeO di Foggia. Al questionario hanno risposto 451 dentisti. Il campione utilizzato per la ricerca ha una età media di 47,3 anni, è di sesso maschile (87,1%), laureato in odontoiatria (46,4%) ed esercita la professione da circa 29,2 anni.

"L’analisi dei dati ottenuti - spiegano gli Autori- ha permesso di delineare una fotografia del dentista rispondente decisamente interessato all'odontoiatria restaurativa, con un buon grado di aggiornamento rispetto all'odontoiatra adesiva, alle metodiche operative e ai materiali attualmente considerati come maggiormente performanti".

Dai dati pubblicati si evince che il 71,6% dei dentisti che hanno partecipato al sondaggio utilizza la diga per isolare il campo operatorio. In merito al tipo di adesivo smalto dentinale la maggioranza ha dichiarato di utilizzare quelli tipo “One-bottle” (due passaggi con mordenzatura) seguiti da quelli a 3 passaggi. Per quanto riguarda il tipo di ritenzione canalare quella più utilizzati sono i perni in fibra, seguiti dai perni moncone. Per l'adesivo utilizzato per la cementazione dei perni in fibra quello preferito si è rivelato quello One-bottle a due passaggi, seguito da quello duale e quello a tre passaggi. Infine i dentisti intervistati hanno indicato che per fissare i perni in fibra il materiale più utilizzato sono i cementi duali rispetto ai cementi auto polverizzabili e quelli foto polverizzabili.