La Commissione degli esperti per gli studi di settore ha dato il via libera ai correttivi da apportare agli studi di settore per il periodo d'imposta 2010 riconoscendo il 2010 come un anno di particolare complessità economica che richiede un attento esame del livello dei margini di produttività di coloro che applicano gli studi di settore.
Per quanto riguarda i professionisti, diventa meno rigido l’indicatore di reddito che considera il numero delle prestazioni effettuate nel periodo in osservazione. Verranno considerati anche l’eventualità di ritardati o mancati pagamenti da parte dei pazienti e la possibile riduzione delle tariffe applicate.
“La Commissione –informano dalle Entrate- sottolinea la necessità di monitorare il sistema per verificare l’efficacia dei correttivi, in modo da poter mettere in evidenza particolari situazioni individuali “discordanti” dalle condizioni “standard” previste dallo studio”.
Per questo è fondamentale che il contribuente, o il suo consulente, indichi nello spazio riservato alle annotazioni i motivi che possono spiegare i risultati inferiori a quelli calcolati dallo studio integrato con gli interventi correttivi.
Intanto il Decreto “milleproroghe” pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 31 marzo scorso ha rinviato al 31 dicembre il termine per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale degli studi di settore validi per l’anno d’imposta 2011, già spostato al 31 marzo. Differimento che nelle intenzioni del legislatore si è reso opportuno per dare più tempo per analizzare le specifiche realtà produttive oggetto di questo tipo di accertamento in particolare per meglio valutare gli effetti della crisi ed elaborare i correttivi necessari agli indicatori applicati dagli studi.