Continua a far discutere la proposta di legge dell’On. Marco Rondini che punta ad adeguare il profilo dell’odontotecnico. Dopo l’ANDI ora è l’AIO, attraverso un comunicato stampa, a “ribadire con fermezza la propria posizione contraria all’inserimento dell’odontotecnico tra le professioni sanitarie”.
Dato che la figura dell’odontotecnico non ha alcuna attinenza con le figure sanitarie, commenta l’AIO, “la proposta di legge appare non solo inopportuna ma già concettualmente errata nelle premesse” perché il DDL punta ad adeguare il profilo professionale dell’odontotecnico del 1928 e non crearne uno nuovo. Questo, rileva l’AIO, è concettualmente sbagliato perché oggi l’odontotecnico è un’arte ausiliaria ad una professione sanitaria.
Associazione contraria anche alla possibilità che l’odontotecnico verifichi la congruità dei dispositivi medici direttamente sul paziente. “Infatti –sostengono dall’AIO- soprattutto oggi che il progresso tecnologico permette una comunicazione ancora più precisa, rapida e interattiva tra studio e laboratorio, non sussiste alcuna necessità che l'odontotecnico si debba recare presso lo studio odontoiatrico per espletare le sue mansioni”.
Ulteriore nota di preoccupazione l'istituzione di un corso di laurea per gli odontotecnici e di una “sanatoria” automatica che riguarderebbe tutti gli attuali operatori.
Questo, secondo AIO, “porterebbe a trasformare l’indispensabile figura di produttore di dispositivi su misura in un operatore sanitario, a scapito degli stessi odontotecnici che con professionalità e competenza svolgono la propria attività in laboratorio”.