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Come funziona l’Organismo di mediazione. Lo racconta il responsabile di uno dei primi organismi nati per le cause in sanità
[venerdì 8 aprile 2011]

La Conciliazione obbligatoria obbliga chi pensa di aver subito un danno da parte del proprio dentista a rivolgersi, prima di aprire una causa civile, ad un Organismo di Mediazione registrato presso il Ministero della Giustizia. MG Mediation è probabilmente il primo Organismo nazionale specializzato in controversie mediche ed odontoiatriche. Abbiamo chiesto al responsabile dell’organismo, l’avv. Silvia Stefanelli, come funziona e quali sono i vantaggi per paziente e dentista.

Perché creare questo organismo di mediazione?

MG Mediation è partner delle associazioni multidisciplinari Melchiorre Gioia e SIOLA  alle cui attività scientifiche partecipano medici legali, avvocati, giudici e giuristi che lavorano nel campo del risarcimento del danno alla persona da illecito civile e penale nonché nel settore dei relativi profili assicurativi. Abbiamo voluto mettere a disposizione la nostra competenza maturata in molti anni di attività associativa ai cittadini, agli avvocati, alle strutture pubbliche e private ed alle assicurazioni. Per questo abbiamo pensato a creare un organismo di mediazione specializzato in controversie mediche, controversie che richiedono da parte del mediatore una competenza specifica.

Come siete strutturati?

L’Organismo lavora a livello nazionale: la domanda viene inoltrata tramite PEC o raccomandata presso la sede nazionale dell’Organismo a Pisa, lì, a seconda della residenza della parte che intende aprire il contenzioso, viene nominato un mediatore che opera nella zona di residenza del cliente. Ad oggi abbiamo, tra coloro che già hanno ottenuto la qualifica o che la stanno ottenendo, già 60 professionisti attivi sul territorio nazionale. La nostra politica è stata poi quella di scegliere i mediatori solo tra avvocati e medici-legali, ed oltre al corso base previsto dalla Legge gli abbiamo fatto seguire un modulo specialistico aggiuntivo, relativo ai profili di  responsabilità sanitaria, valutazione del danno alla persona e problematiche connesse ai contratti assicurativi. E’ previsto poi che, nei casi più complessi, vengano nominati due co-mediatori (un avvocato ed un medico-legale) che gestiscano insieme la mediazione.

Il settore ha il timore che la mediazione porterà ad un aumento del contenzioso.

Io non credo: ci potrà essere qualche caso ma non credo che il fenomeno sarà generalizzato. Penso invece che proprio la professione odontoiatrica potrà ottenere benefico dalla mediazione in quanto potrà non solo celermente chiudere le controversie con i propri pazienti ma potrà farlo all’insegna del confronto e non dello scontro come avviene attraverso la sentenza del giudice. Compito del mediatore sarà quello di aiutare il dialogo tra le parti e favorire un possibile accordo: questo non comporta che l’accordo debba prevedere per forza un riconoscimento di colpa in capo all’odontoiatria; può anche essere che il mediatore aiuti il paziente a rendersi conto che il danno presunto non è quello lamentato, oppure che la cura non andata a buon fine non è per colpa del medico o che comunque intentare una causa non è poi l'unica soluzione possibile. E dall’altra parte il medico, per vari motivi, potrà decidere, anche quando ha ragione di accordarsi ugualmente con il proprio paziente per chiudere con un nuovo “accordo” il contenzioso. Mi preme ricordare che il compito del mediatore non è quello di dare ragione ad una delle due parti (come fa il giudice) ma favorire il possibile raggiungimento di un accordo tra le parti. Indubbiamente i costi ed i tempi per una mediazione non sono paragonabili a quelli di una causa civile ma questo vale anche per il dentista. Gli conviene andare in causa quando le statistiche dicono che le cause in ambito sanitario per l’80-90% dei casi danno ragione al paziente?

 


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