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Conciliazione obbligatoria, i dubbi di AIO ed ANDI. Aumento del contenzioso ed incognita assicurazione i rischi evidenziati
[venerdì 8 aprile 2011]

Le principali associazioni del settore odontoiatrico vedono con diffidenza la Conciliazione obbligatoria principalmente per la facilità con cui è stata presentata la possibilità di aprire un contenzioso.

“Impossibile dare oggi un giudizio sulla Conciliazione obbligatoria –spiega a Il Giornale dell’Odontoiatra Alberto Libero Segretario Sindacale ANDI- in quanto, di fatto, non è ancora pienamente operativa. Dovremo capire e valutare in corso d’opera il meccanismo e l’impatto che avrà sul rapporto tra cittadino e dentista. Il rischio è che passi l’idea che è un sistema facile e poco costoso per fare causa al medico e si intraprenda questa strada anche quando non ci sarebbero le condizioni per farlo; il rischio è che molti pazienti “tentino il colpo” nei confronti dei professionisti. Personalmente credo che la mediazione sarà un'opportunità se verrà gestita dalle Associazioni di categoria e da varie Authority, altrimenti si rischia di creare un doppione della giustizia burocratizzata ed immobile così come la conosciamo”.

Sulla stessa linea anche il Segretario AIO Salvatore Rampulla che sempre dalla pagine de Il Giornale dell’Odontoiatra ricorda come “la Conciliazione obbligatoria almeno negli intendimenti del legislatore, mi sembra una buona cosa. Lo spirito con cui è stata promossa questa legge è stato quello di ridurre l’affollamento del contenzioso presso il tribunale. Dovremo però aspettare di vedere come la mediazione verrà applicata quando entrerà pienamente a regime, per capirne i reali effetti e le problematiche.”

Sia per Rampulla che per Libero un’incognita sul futuro della Conciliazione obbligatoria è rappresentata dall’atteggiamento che avranno le assicurazioni non essendo obbligate a comparire davanti al mediatore e per questo possono non riconoscere al dentista l’eventuale accordo, costringendo l’assicurato a rimborsare di tasca propria quanto patteggiato.

Sull’argomento, sempre dalle pagine del tabloid del gruppo Elsevier interviene il dott. Andrea Gonzato -Responsabile Ufficio Fiduciari Gruppo Cattolica Assicurazioni- che consiglia ai dentisti, per evitare spiacevoli incomprensioni con la propria compagnia assicurativa “di coinvolgere sempre anche la compagnia assicurativa o la struttura per la quale lavora. L’estensione del contraddittorio alla Compagnia o alla struttura dovrebbe essere onere del mediatore, ma non vige alcun obbligo in tal senso. Qualora il mediatore non suggerisca di estendere la procedura, sarà opportuno che l’iniziativa arrivi dal medico. Questo per ridurre al minimo i rischi e a maggior tutela dei suoi stessi interessi”.

 


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