Si dovrà aspettare fino al 22 giugno quando saranno pubblicate le conclusioni dell’Avvocato generale della Corte di Giustizia Comunità europea per sapere se ha ragione l’ANDI che sostiene che nello studio dentistico può essere trasmessa la musica senza pagare i dritti d’autore oppure il Consorzio dei Fonografi (SCF) che ritiene invece il contrario.
La Corte di Giustizia europea era stata chiamata in causa proprio dall’SCF dopo la sentenza della Corte di Appello di Torino che dava ragione a quanto sostenuto dai legali di ANDI che difendevano un dentista di Torino a cui erano stati chiesti i diritti d’autore per la musica trasmessa in studio.
L’udienza, informa l’ANDI attraverso la propria newsletter quindicinale, si è svolta lunedì 7 aprile presso Corte di Giustizia Comunità europee a Lussemburgo alla quale hanno preso parte i legali dell’associazione in rappresentanza del dentista ricorrente.
Da quanto pubblicato, le speranze per una sentenza che dia ragione alle tesi dell’associazione sono molte viste le posizioni espresse alla Corte dalla Commissione Europea, del Governo Italiano, del Governo Irlandese e del Governo Greco.
Secondo il resoconto degli avvocati ANDI, “la posizione espressa dalla Commissione Europea non si determina comunicazione al pubblico anche se la musica viene trasmessa in luoghi aperti al pubblico come potrebbe essere un pub, mentre secondo il Governo Italiano, Irlandese e Greco non si ha comunicazione al pubblico se chi ascolta la musica non ha uno scopo diretto ed immediato”.
Unici pareri contrari, quelli del Governo Francese e della SCF che hanno sostenuto che anche nello studio professionale si ha comunicazione al pubblico del fonogramma e che quindi deve essere corrisposto il relativo contributo.