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Luci ed ombre del mercato odontoiatrico: cresce il fatturato industriale ma calano i pazienti negli studi dentistici. In profonda crisi l’odontotecnica
[martedì 26 aprile 2011]

A seconda del punto di vista da cui si guarda il mercato dentale italiano si sorride oppure ci si dispera. A sorridere è l’industria di settore che dopo i dati negativi dello scorso anno torna a crescere mentre contengono i danni gli studi odontoiatrici, quelli organizzati, ma peggiora la situazione per i laboratori odontotecnici che confermano come il settore della protesi sia in profonda crisi.

Questi in sintesi i dati dell’annuale ricerca Key-Stone svolta su di un campione rappresentativo di 1000 dentisti, oltre 600 laboratori odontotecnici e circa 100 aziende del settore, dati -alcuni dei quali possiamo anticiparvi- che saranno presentati in due Workshop da UNIDI il 4 e 5 maggio a Verona e Milano.

Studi odontoiatrici: Nel complesso la ricerca indica che nel 2010 gli studi dentistici italiani hanno effettuato 2,5 milioni di vite in meno. Un calo di pazienti che si deve sommare a quello registrato lo scorso anno stimato intorno al milione di unità. In realtà la riduzione non interessa tutti gli studi odontoiatrici ma è mirata ad un 26% di loro. Secondo la ricerca il 60,5% degli intervistati ha dichiarato che il numero di accessi è stato stazionario, mentre il 13,1% ha rilevato un incremento (in media del +9%) mentre il 26,5% ha ammesso un calo medio di pazienti del 19,4%. Tra coloro che hanno “perso” più pazienti gli studi più piccoli, quelli con un solo riunito (-6,2%), mentre quelli più strutturati, con più di 4 riuniti, hanno contenuto i danni (-2,4%). Dal punto di vista geografico fatica il Sud e le Isole (-6,5%) ma anche il Nord Ovest (-5,3%), meglio il Centro (-3,8%) ed il Nord Est (-3%) e questo a dimostrazione come il turismo odontoiatrico non sia un problema reale.

Laboratori odontotecnici: Sembra che per loro la crisi non abbia una fine. Meno 14% il calo di giro d’affari dichiarato dai laboratori odontotecnici 2010; lo scorso hanno avevano lasciato sul campo un meno 15%. Rispetto ai dentisti il calo è più generalizzato: il 56% ha dichiarato un calo di lavoro, per il 39% è rimasto stabile: solo per il 5% si è avuto un incremento. Anche per i laboratori ad essere più penalizzati sono quelli dove il titolare è anche l’unico addetto (-21,5%), quelli con due addetti (-11,5%), mentre leggermente più contenuto il calo nelle strutture con oltre tre addetti (-10,8%). Se protesi fissa (-15,2%) e protesi mobile (-12,9%) calano, aumentano quelle realizzate con le nuove tecnologia Cad-Cam. Pur rimanendo ancora un prodotto relativamente di nicchia (è presente nel 17% dei laboratori) nel 2010 gli elementi prodotti con queste tecnologie hanno registrato un incremento del 37%.

Industria: In controtendenza al resto del mercato quello della produzione di attrezzature e materiale di consumo per il settore dentale. Un mercato che nel 2010 vale 1,2 miliardi di euro in piena crescita (+7,4%) dopo la flessione patita nel 2009 (-4,2%).

“I dati 2010 –ci dice Roberto Rosso presidente del Gruppo Key-Stone- sono di nuovo positivi e ciò fa ben sperare rispetto ad un recupero strutturale del mercato. Ma ciò è dovuto essenzialmente allo sviluppo di valore aggiunto e non ad un incremento dei consumi in termini di volumi. Sotto il profilo sociale occorre quindi risolvere il problema della scarsità di pazienti, facendo sì che i cittadini possano nuovamente dedicarsi alla cura della loro salute. Perché un mercato che si sviluppa solo grazie all'aumento del valore dei prodotti e delle prestazioni, contestualmente alla riduzione di pazienti trattati, segnala un'iniquità sociale piuttosto evidente: sempre meno cittadini si occupano del proprio sorriso ma chi se lo può permettere ottiene una qualità sempre più elevata. In questo modo tutto il comparto rischia di sorridere in modo estemporaneo, poiché senza una ripresa dei consumi legati agli accessi dei pazienti la crescita potrebbe risultare effimera".

 

 


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