Dopo “le differenti vedute” sulla possibilità di esercitarela professione in forma completamente autonoma da parte dell’igienista dentale,anticipate da questo sito, porta il suo contributo alla discussione ilpresidente dell’ANDI Veneto Luca Dal Carlo che ci invia una lunga nota che viproponiamo in forma integrale.
“L’idea di istituire nuovi profili professionali in ambitoodontoiatrico è ricorrente e difficilmente nasce dai bisogni dei cittadini. Ladimostrazione principe è stata l’istituzione del profilo professionaledell’Igienista Dentale, con aree di competenza professionale assolutamentesovrapposte a quelle del dentista e quindi con ulteriore aggravamento dellapletora odontoiatrica. Una rappresentanza di Andi Veneto organizzò, all’epocadell’avviamento del corso di laurea, un incontro con i direttori delle clinicheodontoiatriche di Padova e Verona per dissuaderli dall’iniziativa, ma a nullavalsero le argomentazioni basate sulle incerte prospettive; la decisione di farpartire quel progetto era stata presa dall’alto e così fu. Ancora una volta uncorso di laurea era nato per imposizioni di vertice e non per necessitàsanitarie dei cittadini. Quello che si temeva si è poi puntualmente realizzato:oggi l’igienista ha rivendicazioni sempre maggiori, pretende di avere lecredenziali per lavorare in autonomia e aprire studi professionali, ha ottenutoche ai tre anni di formazione universitaria si agganciasse un biennio utileall’esercizio in ambito pubblico, persegue probabilmente l’obiettivo di entrarecome figura obbligatoria all’interno del “team odontoiatrico”, forse anchesperando di ottenere che le mansioni di sua competenza diventino esclusivesottraendole al dentista.
Dati i lusinghieri risultati ottenuti dalle igieniste, altrisi muovono nella stessa direzione. Obiettivi analoghi sono infatti nelleaspirazioni di:
1)alcune sigle degli odontotecnici, che ciclicamenterivendicano il presunto diritto ad un profilo professionale di ambitosanitario;
2)alcune rappresentanze delle assistenti, che oggivorrebbero anch’esse l’istituzione di un profilo professionale obbligatorio.
Il rischio per la libera professione odontoiatrica èesistenziale: è ormai evidente il progetto di alcuni potentati di attuare lametamorfosi dello studio dentistico tradizionale in una struttura in cui ildentista ha alle sue dipendenze odontotecnici, igieniste, assistenti, con unbilancio sostenibile solo in presenza di un grande numero di “accessi” e dicosiddette “economie di scala”. Lo studio tradizionale in cui lavora ildentista con una o due assistenti, pilastro fondamentale dell’odontoiatria diqualità, sarebbe rapidamente annientato, per lasciare il posto alle poche notegrosse strutture, che molto hanno delle imprese e poco delle realtàsanitarie. Le assistenti si dovrebberoaccorgere solo in seguito che questo causerebbe diffusa disoccupazione tra diloro, lasciate a casa dai numerosi studi in difficoltà.
Per tutte queste motivazioni, ANDI Veneto, massimarappresentanza sindacale della libera professione odontoiatrica del Veneto,così come si oppone all’istituzione del profilo dell’odontotecnico di areasanitaria, manifesta la propria opposizione all’istituzione del profiloprofessionale dell’assistente di studio odontoiatrico, in quanto:
- nonnecessario
- destabilizzanteil modello di attività odontoiatrica più diffuso e apprezzato
- destinatoad aggravare i costi delle cure per i pazienti
Permane invece la convinzione che sia utile promuovere laformazione e l’aggiornamento facoltativo dell’assistente, con percorsiregionali, preferibilmente connessi tra loro per permettere lo scambiointerregionale”.
Il dott. Dal Carlo in conclusione ricorda poi come l’associazioneche rappresenta sia in prima linea, in accordo con la regione per organizzareil corso facoltativo per assistenti attivato da gennaio.