L’obbiettivo della richiesta avanzata e votata a larga maggioranza dall’Assemblea dei presidenti delle Commissioni per gli iscritti all’Albo degli odontoiatri era chiara: ottenere l’istituzione da parte del Ministero della Salute di un tavolo di lavoro sulle problematiche che stanno interessando l’odontoiatria.

Un tavolo che avrebbe dovuto, secondo la richiesta avanzata dalla CAO, definire una distinzione tra studio professionale, struttura pubblica e struttura privata e lavorare su altre tematiche con particolare riferimento al ruolo deontologico delle CAO nel controllo della verifica della qualità delle cure odontoiatriche della pubblicità dell’informazione sanitaria, delle sperimentazioni in atto in alcuni Regioni, della proposta di nuovi profili professionali allo scopo di pervenire insieme al Ministero della Salute e a tutte le Istituzioni interessate ad una nuova strategia e al governo di un nuovo modello di assistenza odontoiatrica.

In data 18 aprile (ne siamo venuti a conoscenza solo in questi giorni) il Direttore generale del Dipartimento della Qualità- Direzione generale della programmazione sanitaria dei Livelli Essenziali di assistenza e principi etici di sistema Francesco Bevere ha inviato al presidente CAO la comunicazione ufficiale con la quale viene istituito un tavolo tecnico sull’autorizzazione aull’apertura degli studi odontoiatrici.

“Si condivide la necessità di regolamentare a livello nazionale –scrive Bevere- i requisiti tecnici necessari per l’apertura al pubblico di uno studio odontoiatrico al fine di uniformare le procedure di autorizzazione e di combattere il fenomeno dell’abusivismo”.

“Il tavolo tecnico per la revisione della normativa di accreditamento verrà quindi integrato  –chiude il Direttore generale- con un sottogruppo specifico che individui i requisiti essenziali per un ambulatorio odontoiatrico”.