Il terremoto ed il conseguente tsunami che ha colpito il Giappone lo scorso marzo ha fatto nella regione del Miyagi oltre 13mila morti. Ancora oggi la situazione è drammatica, in molte zone manca la luce, i servizi essenziali oltre ai problemi della contaminazione nucleare e sono ancora all’opera le squadre impegnate a recuperare i cadaveri.
Un ruolo determinante per cercare di riconoscere le vittime, secondo quanto pubblicato dalla versione online del quotidiano Daily Youmiuri, lo stanno svolgendo 1500 dentisti provenienti da tutto il paese.
I dentisti lavorano in team, ogni gruppo è composto da tre professionisti. Il compito è catalogare le informazioni riscontrate sulle dentature dei cadaveri, registrare le caratteristiche fisiche, gli oggetti personali, il giorno, l’ora ed il luogo del ritrovamento. Tutti questi dati vengono poi catalogati attraverso un sistema informatico e serviranno per aiutare le famiglie a riconoscere i propri cari.
Un lavoro, questo svolto dai dentisti, molto pesante sia fisicamente -gli obitori sono spesso allestiti in locali di fortuna senza energia elettrica ed areazione adeguata- ma soprattutto dal punto di vista emotivo e mentale, come spiega al quotidiano il presidente della locale associazione di dentisti. Proprio per questo motivo già oltre 200 dei professionisti impiegati in queste operazioni hanno dovuto abbandonare l’opera per problemi di salute, soprattutto psichici.