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Prestazioni estetiche da parte dell’odontoiatra: i limiti e le possibilità
[martedì 17 maggio 2011]

Sembra, stando ai vari commenti pubblicati su alcuni siti di associazioni di settore ed anche di Ordini provinciali, abbia suscitato polemiche una comunicazione definita “non corretta” di una azienda che commercializza apparecchi elettromedicali promossi come utilizzabili anche dall’odontoiatra per la cura degli inestetismi derivati dalle patologie dei tessuti molli del viso.

Il problema, stando alle polemiche nate in queste settimane, nasceva da un comunicato –diffuso nel mese di gennaio 2011- e da successive comunicazioni diffuse dalla ditta stessa che ricordava, riportando parte dei un parere fornito dalla CAO sugli interventi estetici consentiti ai dentisti, come quegli strumenti potessero essere utilizzati anche dagli odontoiatri.

Ditta che a seguito delle richieste da parte di ANDI, come spiega la stessa associazione in una comunicazione inviata ai suoi presidenti regionali e provinciali, ha omesso dalle proprie comunicazioni il passaggio del parere CAO. Azienda che risulta essere tra i partner dell’associazione.

Ma andando oltre la singola polemica, quali sono gli interventi “estetici” e quali gli apparecchi elettromedicali utilizzabili o meno dall’odontoiatria?

Per il dentista laureato in medicina iscritto anche all’Albo dei medici ovviamente il problema non si pone.

Ad indicarlo è lo stesso presidente della CAO Nazionale Giuseppe Renzo, attraverso una lettera inviata al presidente ANDI il 13 maggio scorso.

Ricordando come non sia stato corretto da parte dell’azienda estrapolare un passaggio dalla circolare CAO tendendo a “semplificare una problematica ben più complessa”, il presidente CAO indica nuovamente che all’odontoiatra sono consentiti interventi anche di tipo estetico “limitatamente alle zone del viso individuate dalla Legge 409/85”

“E’ necessario infine osservare –si conclude la nota del presidente Renzo- che la finalità estetica  rientra di per sé nelle competenze di tutela della salute che costituiscono la “mission”  dell’odontoiatra, a maggior ragione nel caso in cui  questo tipo di interventi siano compresi in un piano terapeutico volto a curare l’individuo, anche per risolvere problemi psicologici che si riverberano sulla salute intesa in senso globale”.

 


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