Non possono ritenersi illegittimi i quiz preselettivi per l'ammissione alla Facoltà di medicina presso una determinata Università per il solo fatto che le prove siano iniziate in ritardo rispetto al tempo previsto in generale per tutti gli Atenei, laddove nessuna prova sia stata fornita circa possibili illeciti consistenti in comunicazioni dei candidati con l'esterno, volte a conoscere anticipatamente il contenuto delle prove, acquisendo notizie da candidati o commissari di altri Atenei.

A stabilirlo è il TAR della Campania chiamato ad esprimersi in merito al ricorso di una studentessa che non aveva superato il test nel 2006 articolando il ricorso si tre motivi. Il primo per il fatto che il test era cominciato in ritardo rispetto a quelli nazionali, il secondo perché la determinazione dei posti non sarebbe stata effettuata con adeguata istruttoria per la determinazione dei posti disponibili, il terzo per la presunta incostituzionalità dell’istituto dei test.

Se per il secondo e terzo punto il Tar ha ricordato come già altre sentenze le hanno ritenute infondate in merito alla prima, quella sul rispetto dell’orario, il Tribunale amministrativo ricorda come mentre la data di svolgimento dei quiz preselettivi per l'ammissione alla facoltà di medicina può essere ritenuta perentoria e inderogabile, per ragioni di ordine logico, atteso che i test di ingresso sono fissati a livello ministeriale e sono uguali in tutto il paese, sicché le prove, per garantire la par condicio e la segretezza, devono svolgersi nel territorio nazionale nello stesso giorno, deve invece ritenersi che l'orario di effettivo inizio delle prove, nell'ambito del giorno stabilito, non possa essere considerato perentorio.