La vicenda si svolge ad Angri in provincia di Salerno ed è stata riportata da alcuni quotidiani locali tra i quali La Città di Salerno.
Un dentista di 54 anni di Napoli, ma con studio ad Angri, è stato accusato di lesioni personali ai danni di una piccola paziente e condannato ad un mese di reclusione con pena sospesa e al risarcimento danni di 7000 euro di provvisionale, 1200 di risarcimento oltre ad una ulteriore cifra da stabilire in sede civile.
La prestazione odontoiatrica giudicata non pertinente riguarda l’estrazione del canino superiore destro che ha provocato, secondo quanto riportato dalla stampa, lo spostamento di altri elementi dentali e la retrazione gengivale. I fatti si svolgono nel 2002 quando alla paziente, affetta da pulpite e seguito di una caduta, viene estratto il canino e praticata l’incisione dell’arco, intervento giudicato dal tribunale dopo il dibattimento "non necessario e soprattutto inadeguato”.
La paziente, in seguito, si rivolge ad un altro professionista che esprime dubbi sulla utilità dell’intervento evidenziando, in particolare, le conseguenze che avrebbero potuto innescarsi.
Nel referto, il secondo medico ha indicato come “l’intervento aveva causato necrosi all’incisivo centrale. I successivi professionisti consultati avevano indicato in una terapia calare quella più indicata.
Secondo il medico accusato, invece, quel dente "era d’impaccio alla regolare crescita di tutti gli altri denti", e l’operazione andava eseguita. Il dentista accusato probabilmente ricorrerà in appello.