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Per problemi odontoiatrici a rischio malnutrizione il 50% degli anziani ospiti in strutture di accoglienza. Lo rivela una ricerca dell’ASS di Trieste
[martedì 31 maggio 2011]

La metà degli anziani ospiti di residenze polifunzionali è a rischio di malnutrizione. Il dato emerge da una indagine sullo stato nutrizionale e la salute orale dell'anziano istituzionalizzato realizzata dal Dipartimento di prevenzione dell'Azienda sanitaria di Trieste in collaborazione con la Clinica odontoiatrica e stomatologica dell'Azienda ospedaliera triestina. Per realizzarla sono stati visitati 420 anziani istituzionalizzati della provincia di Trieste, di cui 210 ospiti di 30 residenze polifunzionali e 210 ospiti di 7 residenze protette, selezionati in modo da rappresentare un campione significativo della popolazione.

L’obiettivo della ricerca è stato quello di valutare lo stato di nutrizione dell'anziano che vive in un'istituzione individuando anche alcune delle cause di malnutrizione.

“Gli anziani sono particolarmente esposti al rischio di alimentazione inadeguata e malnutrizione, con conseguente cliniche ed economiche gravi”, ci spiega il prof. Roberto Di Lenarda direttore di Clinica odontoiatrica e stomatologica dell’università di Trieste.

“La malnutrizione dell’anziano –continua- è in gran parte correlata all’ambiente in cui vive. Dalla letteratura sappiamo essere a rischio crescente per i soggetti abitanti a casa (6%), in casa di riposo (14%), in ospedale (39%) e in struttura riabilitativa (70%), anche in relazione allo stato di saluto orale reale e percepito”.

Dalla ricerca emerge che il 14% degli anziani ospiti di residenze polifunzionali o protette soffre di malnutrizione (il 10% ospiti delle residenze polifunzionali; 21% dei ricoverati nelle strutture protette); il 49% è a rischio di malnutrizione (45% nelle polifunzionali e 55% nelle protette) mentre il 37% è invece ben nutrito (45% nelle polifunzionali e 24% nelle protette). Tra le cause principali di malnutrizione la capacità masticatoria: il 50% dei soggetti non presentava una adeguata capacità masticatoria. Il 62% degli anziani presi in considerazione dalla ricerca è privo di denti e di questi il 39% non ha una protesi. Una masticazione adeguata, spiegano i ricercatori, aumenta del 43% la probabilità di uno stato nutrizionale buono, mentre poter utilizzare una protesi aumenta del 59% la probabilità di avere uno stato nutrizionale buono.

Altro elemento di rischio è l’offerta dietetica; solo nel 43% delle strutture visitate il menù è predisposto da un professionista.

“I risultati della ricerca –commenta il prof. Di Lenarda- sono eclatanti e meritevoli di profonda riflessione in ambito di programmazione sanitaria globale in una società che sta rapidamente invecchiando; in ambito odontoiatrico i bisogni sono poi ancora più evidenti. Emerge quindi la necessità di un percorso riabilitativo mirato ai pazienti anziani e di conseguenza la necessità di adeguati LEA odontoiatrici”.

 


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