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Più poteri agli Ordini contro l’abusivismo la ricetta del ministro Fazio. Prada (ANDI) “bene ma serve una legge ad hoc contro il reato per penalizzare realmente i finti dentisti”
[mercoledì 1 giugno 2011]

Il problema dell’abusivismo odontoiatrico approda alla Camera dei deputati anche se solo come interrogazione parlamentare. L’On Giovanna Negro (Lega Nord) nel novembre scorso avena chiesto al Ministro della Salute quali azioni intenda prendere al fine di contrastare il fenomeno dell’abusivismo medico a tutela del paziente.

Un fenomeno preoccupante ed in continua crescita, dice il Ministro della Salute Ferruccio Fazio intervenendo alla Camera in risposta all’interrogazione nella seduta del 25 maggio scorso, ricordando come il ministero già nel 2007 tentò di arginare il problema con il DDL n°1142 che intendeva garantire maggior sicurezza ai cittadini rendendo effettivo l’obbligo di informazione dei professionisti sanitari nei confronti dei cittadini.

Nello specifico il DDL, come ricorda lo stesso ministro Fazio, avrebbe obbligato tutti gli esercenti le professioni sanitarie in regime di libera professione di indossare un cartellino informativo indicante la propria professione sanitaria; le strutture avrebbero dovuto esporre un cartello riportante l’attività svolta per tutti i professionisti presenti. DDL che ammetteva la presenza in studio anche degli esercenti di un arte ausiliaria delle professioni sanitarie (per il settore dentale l’odontotecnico) se però dotato di cartellino identificativo. Proposta di legge che prevedeva anche l’inasprimento delle sanzioni amministrative per abusivo e prestanome e la confisca delle attrezzature utilizzate. Il DDL che non arrivò però all’approvazione.

“Questo Ministero –conclude il ministro Fazio- intende colmare la lacuna normativa in occasione dell’adozione dei decreti legislativi previsti per la riforma degli Ordini e delle professioni, al fine di garantire anche norme più stringenti contro l’abusivismo professionale”.

Inviando il resoconto parlamentare ai presidenti provinciali delle Commissioni per gli iscritti agli albi provinciali, il presidente nazionale CAO Giuseppe Renzo evidenza come l’intervento del Ministro “conferma la sempre maggiore sensibilità del mondo della politica alla repressione di questo reato che costituisce un indubbio attentato alla tutela della pubblica salute”. Presidente Renzo che ricorda “come il Ministro abbia ufficialmente dichiarato che le lacune normative che attualmente non permettono una efficace repressione dell’abusivismo potranno essere colmate in occasione dell’adozione dei decreti legislativi per la riforma degli ordini e delle professioni sanitarie”.

“Che il Ministro della Salute intenda colmare la lacuna normativa sul tema dell’esercizio abusivo di una professione sanitaria non può che farci piacere”, commenta il presidente nazionale ANDI Gianfranco Prada da noi ocntattato. “Da troppo tempo alle nostre richieste di interventi legislativi sulla materia otteniamo promesse che rimangono poi tali: sarebbe ora che queste promesse si concretizzassero”.

“Dare più poteri agli Ordini provinciali nella repressione del fenomeno è sicuramente un fatto importante –continua Prada- ma gli Ordini possono intervenire solo sugli iscritti e non su finti dentisti privi di qualsiasi titolo. Per questo siamo a ribadire la necessità di una legge ad hoc che penalizzi il reato di esercizio abusivo delle professioni sanitarie con sanzioni più severe e la confisca delle attrezzare della struttura coinvolta. Tale norma potrebbe essere già inserita nel Disegno di Legge sulla Riforma Sanitaria Fazio, attualmente in discussione in Commissione Sanità della Camera, senza attendere ulteriori improbabili iniziative legislative future. In attesa  invitiamo i presidenti degli Ordini provinciali a vigilare ed applicare le norme che già oggi penalizzano il concorso in esercizio abusivo della professione, come il Codice deontologico e la 175/92, che prevedono la sospensione per almeno un anno degli iscritti ritenuti colpevoli di prestanomismo. Norme troppo spesso disattese”.

 


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