Importante riunione quella avvenuta ieri mercoledì 8 giugno in Commissione Affari Sociali per il DDL “Delega al Governo per il riassetto della normativa in materia di sperimentazione clinica e per la riforma degli ordini delle professioni sanitarie, nonché disposizioni in materia sanitaria” che ha concluso l’esame preliminare del testo. Ora la parola passa alla relatrice ed al Ministro della Salute Ferruccio Fazio, anche ieri presente in Commissione, per le repliche.
Nelle vari riunioni il DDL incassa un sostanziale accordo bipartisan anche se non sono mancate le critiche sia sulla scelta dell’istituto della legge delega -anche se il presidente Palumbo ha ricordato come questo strumento sia stato utilizzato nelle precedenti legislature per molte delle riforme normative- e su questioni (in particolare verso le norme che regolamentano gli IRCCS) che non toccano direttamente le norme di interesse odontoiatrico. In particolare, proprio nell’ultima riunione l’On. Laura Molteni (LNP), stando al resoconto parlamentare, ripercorrendo i tanti articoli di cui si compone il DDL ricorda come con l'articolo 9, si elimina il requisito della specializzazione quale requisito per l'accesso ai concorsi di primo livello per odontoiatri del Servizio sanitario nazionale. La modifica, si legge, è giustificata dall'esigenza di adeguare la normativa concorsuale del Servizio sanitario nazionale al superamento del cosiddetto “doppio canale” di accesso alla professione di odontoiatra, che per lungo tempo ha caratterizzato il nostro Paese: in Italia, infatti, la professione poteva essere esercitata sia dai medici chirurghi, ai quali in un secondo momento si è richiesta una specializzazione di settore, sia dai laureati in odontoiatria. L'esigenza di adeguare il nostro ordinamento alla normativa europea in materia, che prevede la netta separazione delle due carriere, ha imposto di prevedere quale unico canale di accesso alla professione la laurea in odontoiatria, ferme restando le norme transitorie sul riconoscimento dei medici che per un determinato periodo di tempo hanno svolto l'attività di odontoiatri. Sui contenuti dell'articolo 9 l’On. Molteni evidenzia però che ha espresso una riserva la Conferenza Stato-regioni, che ha evidenziato la posizione condivisa di non accettare questa deroga per gli odontoiatri, in quanto sarebbero gli unici dirigenti sanitari a poter diventare direttori di struttura complessa senza scuola di specializzazione. Chiede quindi le motivazioni per le quali questo rilievo non è stato accolto dal Governo.
Sulla riforma degli Ordini e la creazione di quello per gli odontoiatri alcuni componenti della Commissione hanno chiesto se non fosse il caso, come precedentemente ipotizzato anche dallo stesso Ministro Fazio, di accorpare la riforma alla norma, in discussione in Commissione al Senato, per l’istituzione degli Albi per le professioni sanitarie.
Intanto, proprio per accelerare l’approvazione del DDL, il Governo sarebbe disposto, secondo fonti di giornalistiche, a modificare le questioni su cui non vi è convergenza. Stando alle dichiarazioni della relatrice, Melania De Nichilo Rizzoli , il testo potrebbe approvare in Aula entro il mese di luglio.