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Abruzzo, entro il 20 gennaio gli studi odontoiatrici devono presentare domanda di autorizzazione
[lunedì 12 gennaio 2009]

Sul BURA N. 75 SPECIALE SANITA’ del 22 ottobre 2008 è stata pubblicata la deliberazione della Giunta Regionale 01.07.2008 n. 591/P che, come previsto dalla Legge Regionale N. 32 del 31 luglio 2007, ha approvato i Manuali di autorizzazione e accreditamento e relative procedure per le strutture sanitarie e socio sanitarie.

Il provvedimento, concernente l’autorizzazione all’esercizio dell’attività sanitaria e socio-sanitaria e l’accreditamento, interessa anche le strutture odontoiatriche “ove attrezzate per erogare prestazioni di chirurgia ambulatoriale, come elencate in Allegato B4 - Lista procedure chirurgiche eseguibili in regime ambulatoriale della L.R. 23 giugno 2006, n. 20”.

In applicazione di tali disposizioni i titolari di studi e strutture odontoiatriche già operanti devono presentare apposita domanda per ottenere l’autorizzazione e/o l’accreditamento definitivi, entro 90 giorni dalla approvazione della delibera della Giunta Regionale. Il termine è quindi fissato nel 20 gennaio 2009.

Tutta la normativa può essere consultata sul sito della Agenzia Sanitaria Regionale www.asrabruzzo.it o sul portale sanità della Regione Abruzzo http://sanitab.regione.abruzzo.it

Ma sulla data di scadenza pesa il ricorso che tutti i quattro gli Ordini dei Medici e degli Odontoiatri d’Abruzzo hanno inoltrato al Tar di Pescara e L’Aquila contro la legge.

“Gli Ordini -si legge in una nota- intendono rappresentare i diritti dei medici e degli odontoiatri che esercitano la libera professione, i quali risultano sottoposti al nuovo regime autorizzativo alla pari di chi eroga prestazioni per conto del Ssn”.

Secondo l’Ordine la legge regionale interferisce pesantemente in un settore libero-professionale la cui normazione è propria dello Stato che stabilisce quali siano i requisiti per esercitare la professione e delega gli ordini, enti ausiliari dello Stato, a verificare il possesso di tali requisiti.

Gli Ordini, oltre all’esito del ricorso al Tar sperano che il nuovo Consiglio Regionale accolga le proprie pressioni e corregga la delibera della precedente amministrazione giudicata “palesemente incostituzionale e nulla aggiunge alle condizioni di sicurezza degli studi medici e/o odontoiatrici che già sono tenuti al rispetto di norme miranti a tutelare la sicurezza dei pazienti”.


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