E’ proseguita mercoledì 23 giungo l’audizione dellaFondazione ENPAM presso la Commissione bicamerale di controllo sugli enti previdenziali.I rappresentanti della Cassa dei medici e degli odontoiatri hanno confermatol’impegno dell’ENPAM nel raggiungere l’equilibrio dei 30 anni, che non c’èancora non perché i conti della Fondazione siano peggiorati (“sono anzimigliorati” sottolinea l’Ente) ma perché la politica nel 2007 ha cambiato leregole.
I vertici della Fondazione, si legge in una nota,condividono pienamente i richiami della Commissione alla massima prudenza negliinvestimenti. A questo proposito, proprio oggi venerdì 24 giugno il consigliodi amministrazione dell’ENPAM approverà un nuovo modello ispirato da un lavorodel professor Mario Monti, International advisor di Goldman Sachs.
Inoltre, L’ENPAM si è già detto favorevole a un nuovo e piùrazionale sistema di controlli. Iniziative di questo genere, a garanzia dellepensioni degli iscritti, sono nell’interesse degli stessi amministratori.
La Cassa dei medici e degli odontoiatri sottolinea comunqueche, contrariamente a quanto affermato in una nota dal presidente GiorgioJannone, l'ENPAM non ha affatto subito “ingenti perdite”. Al contrario, cosìcome è stato chiaramente confermato nel corso dell’audizione, il rischio legatoa titoli derivati, acquistati prima della grande crisi economica del 2008, èstato ridotto e attualmente riguarda una porzione limitatissima del patrimonio(circa il 2,5%), con tendenza a ulteriori miglioramenti.
Il problema, così come affermato dal senatore GiulianoCazzola, è semmai nella tenuta dei conti a 30 anni e di questo la Fondazione èben consapevole da tempo e metterà in atto tutti i correttivi necessari.
In questo senso l’ENPAM chiede al Governo e al Parlamento diriconoscere la sua peculiarità, in quanto le entrate della Cassa dei mediciderivano per due terzi da convenzioni con il SSN, il cui rinnovo è attualmentebloccato. Il regime di convenzione fa anche sì che i camici bianchi – adifferenza degli altri professionisti - non potranno beneficiare di contributiintegrativi a carico del cliente, come previsto dalla legge Lo Presti approvatapochi giorni fa. La Fondazione chiede quindi che le sia concesso un regimetransitorio per raggiungere i previsti 30 anni di equilibrio con riformegraduali che non penalizzino la categoria dei medici e degli odontoiatri.