Dopo le tante promesse ricevute anche in questa legislaturaANDI si appella al Parlamento chiedendo un atto concreto contro la lottaall’abusivismo.
“Riteniamo che si debba e si possa trovare una soluzionerapidamente – dice il Presidente Nazionale ANDI dott. Gianfranco Prada - perripristinare la legalità in questo settore, ma soprattutto per tutelare lasalute dei cittadini. Non è possibile indugiare ulteriormente, bisogna creareun reale deterrente legislativo che impedisca ai truffatori di continuare adelinquere”.
La proposta di ANDI è quella di inserire nel D.D.L. “Delegaal Governo per il riassetto della normativa in materia di sperimentazioneclinica e per la riforma degli ordini delle professioni sanitarie, nonchédisposizioni in materia sanitaria”, attualmente in discussione alla CommissioneAffari Sociali della Camera, un emendamento che permetta di confiscare leattrezzature ed ogni altro bene o strumento utilizzati, a qualsiasi titolo, pertentare o consumare il reato a coloro che vengano condannati per esercizioabusivo di una professione sanitaria”.
Per fare questo l’ANDI ha inviato il testo dell’emendamentochiedendone l’inserimento e l’approvazione nel DDL Salute al Ministro dellaSalute Prof. Ferruccio Fazio, a quello della Giustizia On. Angelino Alfano, alPresidente della Commissione Affari Sociali della Camera On. Giuseppe Palumboai suoi Componenti ed ad altri Parlamentari che hanno firmato le 4 proposte dilegge che giacciono in Parlamento sulla materia.
Ma non solo, ANDI ha inviato lo stesso testo alla CAONazionale, all’AIO ed alle altre associazioni di settore chiedendo di sostenerel’iniziativa. Coinvolti anche tutti i 23 mila soci ai quali è stato chiesto disensibilizzare i parlamentari loro pazienti.
La scadenza per convincere i componenti della Commissione apresentare l’emendamento in Commissione è il 30 giugno.
Questo il testo dell’emendamento proposto da ANDI
all’art. 348 delCodice Penale è aggiunto il seguente comma: “in caso di condanna perl’esercizio abusivo di una professione sanitaria, il giudice, oltre alla penaprevista dal comma precedente, ordina la confisca delle attrezzature, di ognialtro bene o strumento utilizzati, a qualsiasi titolo, per tentare o consumareil reato. La confisca si applica anche all’esercente la professione sanitariache abbia prestato il proprio nome allo scopo di permettere il tentativo o laconsumazione del reato. Della sentenza di condanna è data comunicazioneall’Ordine dei medici chirurghi ed odontoiatri”;
all’art. 240 del Codice Penale è aggiunto al comma 2 ilseguente numero: “3) delle attrezzature e delle cose che sono servite allaconsumazione del reato di esercizio abusivo della professione odontoiatrica”.