La legge regionale 24/08 è motivo di scontro tra odontoiatri e Regione Calabria dopo che alcuni studi odontoiatrici sono stati sanzionati dai Nas per non aver ottemperato a quanto indicato in merito all’autorizzazione sanitaria.
Come già capitato in altre Regioni il problema nasce dall’interpretazione –restrittiva- che la Regione dà della legge regionale 24/08 (art3, comma 3 lettera b) che regolamenta le autorizzazioni sanitarie indicando tra la tipologia di studio non soggetti ad autorizzazione “gli studi medici, odontoiatrici, delle altre professioni sanitarie e quelli che non sono attrezzati ad erogare prestazioni di chirurgia ambulatoriale, ovvero procedure diagnostiche e terapeutiche che comportino un rischio per la sicurezza e la salute del paziente”.
Per cercare di chiarire il punto nodale della questione –cosa si deve intendere per chirurgia ambulatoriale- il Vice presidente della Giunta Regionale della Regione Calabria ha convocato i rappresentati della Federazione regionale Albi odontoiatri, ed i presidente CAO di Catanzaro, quello ANDI e quello AIO.
Gli odontoiatri, ricordando che il Ministero ha istituito una apposita commissione per uniformare le leggi regionale in materia di autorizzazione sanitaria, hanno ribadito che a loro parere la legge regionale esclude gli studi odontoiatrici libero-professionali dall’autorizzazione. Di parere diverso i rappresentanti della Regione.
Stando ad una nota dell’Ordine di Catanzaro, l’accordo trovato tra Regione ed odontoiatri è la possibilità di applicare il “modello Toscana” che prevede che per gli studi odontoiatrici dei liberi - professionisti sia prevista una semplice Dia (dichiarazione di inizio attività) per gli studi in cui non si esercita una chirurgia complessa con prelievi ossei extra-orali. In questo caso si dovrà chiedere l’autorizzazione sanitaria.
In un successivo incontro, spiegano dall’Ordine, saranno definiti requisiti minimi che uno studio odontoiatrico libero-professionale deve avere.
Altra richiesta avanzata dagli odontoiatri è stata l’abrogazione della tassa di ispezione sui radiografici. L’impegno della Regione è quello avviare l’iter legislativo necessario per togliere la tassa.