Chi Siamo Iscriviti Archivio L'Esperto risponde Archivio SOle 24 Ore Odontoiatria  
Per la musica in studio si devono pagare i diritti. A sostenerlo l’Avvocato generale delle Corte di Giustizia europea
[giovedì 30 giugno 2011]

Si chiude, o quasi, e non favorevolmente per i dentisti italiani la vicenda dei diritti d’autore per la musica trasmessa i studio.

l'Avvocato generale Verica Trstenjak della Corte di Giustizia UE chiamata in causa dalla Corte d'Appello di Torino in merito alla controversia fra la SCF (Consorzio Fonografici) e uno studio dentistico privato di Torino ha stabilito che un medico odontoiatra, il quale installa nella sua sala d'aspetto un apparecchio radio mediante il quale rende udibile per i suoi pazienti una trasmissione radiofonica, è tenuto a versare un'equa remunerazione per l'indiretta comunicazione al pubblico dei fonogrammi utilizzati nella trasmissione radiofonica.

La vicenda nasce dalla sentenza del Tribunale di Torino del 21 marzo 2008 in merito al ricorso presentato da un dentista torinese, sostenuto da ANDI, con la quale viene sancito che nello studio dentistico la riproduzione musicale non è effettuata a scopo di lucro e il titolare non deve versare nulla alla SCF il “diritto connesso al diritto d’autore”, ovvero le somme riconosciute ai produttori di compact disc e supporti musicali. La SCF aveva citato in giudizio il dentista per violazione della legge 633/1941 sul diritto d’autore, chiedendo la condanna al pagamento del compenso per ogni cd o disco in vinile trasmesso nello studio negli ultimi dieci anni: 25mila euro la richiesta.

La motivazione dell’Avvocato generale, depositata ieri, non è vincolante per la decisione finale della causa, che dovrebbe arrivare a settembre, ma indubbiamente pone una seria “ipoteca” sulla soluzione favorevole nei confronti dell’SCF.

“Ci aspettavamo una decisione diversa”, ci dice il presidente ANDI Gianfranco Prada che attraverso i legali dell’associazione ha sostenuto la causa del dentista di Torino.

“Pur sapendo di andare contro interessi economici molto forti, in quanto la sentenza non avrebbe interessato solo gli studi dentistici ma anche tutti quelli dei liberi professionisti, abbiamo voluto sostenere fino alla Corte di Giustizia europea le nostre convinzioni a sostengo dei dentisti italiani. Purtroppo, nonostante quanto depositato dall’Avvocato generale della Corte di Giustizia UE non chiuda la questione, la decisione sembra andare verso un epilogo sfavorevole per noi dentisti. Come ANDI cercheremo di trovare nuovi appigli per far valere le nostre convinzioni nel frattempo cercheremo di dare delle soluzioni alternative ai dentisti ANDI ed in quest’ottica la radio dedicata al Network ANDI in fase di sperimentazione in alcuni studi odontoiatrici italiani potrà essere una delle possibilità”.

Sentenza analoga al parere dell’Avvocato della Corte di Giustizia europea era stata pronunciata dal tribunale di Milano contro l’allora presidente ANDI Roberto Callioni.

 


Riproduzione vietata Ritorna alle notizie
Aiutaci a mantenere viva l'informazione de ildentale: abbonati

 
Questo sito utilizza cookie di profilazione propri e di altri siti per inviare all'utente comunicazioni commerciali in linea con le preferenze manifestate durante la navigazione.
AVVISO: D-Press sas informa che, accedendo al sitowww.ildentale.it l'utente acconsente all'uso dei cookies per le finalità sopra indicate.
Proprietà D-Press sas PI:01362010058 redazione@ildentale.it