E ricominciata ieri mercoledì 6 luglio in Commissione Affari Sociali della Camera la discussione al DDL -“Delega al Governo per il riassetto della normativa in materia di sperimentazione clinica e per la riforma degli ordini delle professioni sanitarie, nonché disposizioni in materia sanitaria”- dopo la presentazione degli emendamenti da parte dei componenti della Commissione.
Tra quelli presentati alcuni modificano il testo originale in tema di abusivismo ed Ordine autonomo degli odontoiatri come espressamente richiesto da ANDI la scorsa settimana sia al Ministro della Salute che ai componenti della Commissione.
Per quanto riguarda l’abusivismo odontoiatrico la proposta è quella di inserire un nuovo articolo, il 6 bis, appositamente dedicato alla questione. I testi degli emendamenti proposti (vedi allegato) dagli onorevoli D'Anna, Barani, Miotto, Sarubbi, Bucchino, Sbrollini,Turco, Murer, Lenzi, Ciccioli accolgono quanto suggerito da ANDI ovvero la confisca dei beni utilizzati da abusivo e prestanome.
Per quanto riguarda la riforma degli ordini professionali e la creazione dell’Ordine autonomo degli odontoiatri (art.6), l’On. Carlo Ciccioli, vicepresidente della Commissione, propone la sostituzione del comma “t” che prevedeva la costituzione di una ordine specifico degli odontoiatri con un nuovo comma. Questo il testo proposto: “Fermo restando l'attuale Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri, prevedere le modalità in base alle quali assicurare e garantire la piena autonomia e la specificità della professione odontoiatrica, in materia di iscrizione, organizzazione, disciplina e controllo della professione”.
Problemi invece per l’art. 9, quello che darebbe la possibilità agli odontoiatri di partecipare ai concorsi per dirigente nel SSN senza diploma di specialità, visto che l’On. Luciana Pedotto ne chiede la soppressione.
“Sono molto soddisfatto e ringrazio il Ministro e tutti i parlamentari che hanno accolto il nostro appello”, ci dice a caldo il presidente ANDI Gianfranco Prada contattato telefonicamente. “Speriamo, per il bene della nostra categoria e dei cittadini, che sugli emendamenti proposti vi sia un’ampia convergenza e vengano approvati”.
“Per la questione della soppressione dell’art. 9 –continua Prada- nei prossimi giorni contatteremo l’On Pedotto invitandola a ritirare l’emendamento spiegandole come, dal nostro punto di vista, la norma non solo è un atto dovuto verso la professione la cui laurea è già specialistica ma porti indubbi vantaggi al cittadino ed allo stesso SSN”.