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DDL Salute, più vicina l’autonomia ordinistica. Salva la possibilità per gli odontoiatri di lavorare nel SSN senza specialità. Il Ministro lascia qualche speranza sull’abusivismo
[mercoledì 20 luglio 2011]

Importante seduta quella svoltasi ieri (martedì 19 luglio) in Commissione affari sociali verso l’approvazione del DDL “Delega al Governo per il riassetto della normativa in materia di sperimentazione clinica e per la riforma degli ordini delle professioni sanitarie, nonché disposizioni in materia sanitaria”.

Per quanto riguarda le questioni d’interesse odontoiatrico si è conclusa la discussione in merito all’art. 6, quello che riguarda la riforma degli Ordini delle professioni sanitarie. Gli emendamenti approvati non spostano quanto già indicato dal testo originale sull’autotomia odontoiatrica ma ne rafforzano l’indicazione verso la creazione di un Ordine autonomo degli odontoiatri.

Ritirato l’emendamento proposto dall’On. Luciana Pedotto che avrebbe eliminato l’art. 9 del DDL, quello che consentirebbe ai laureati in odontoiatria senza specialità di partecipare ai concorsi pubblici per dirigente odontoiatra. Il rischio, ha spiegato l’On. Pedotto, è “che gli odontoiatri siano gli unici medici che accedono agli incarichi di direzione senza essere in possesso di un diploma di specializzazione”.

“L'articolo 9 – ha precisato il presidente della Commissione On. Giuseppe Palumbo- si limita a prendere atto della distinzione netta tra la laurea in medicina e la laurea in odontoiatria, stabilita in coerenza con la disciplina europea. Alla luce di tale distinzione, non avrebbe senso richiedere agli odontoiatri il diploma di specializzazione come requisito per l'accesso agli incarichi di direzione, mentre quanti conseguano oggi una laurea in medicina non possono esercitare la professione di odontoiatra se non hanno conseguito anche la distinta laurea in odontoiatria”.

Vengono per il momento accantonati gli emendamenti presentati che introdurrebbero la possibilità di confiscare le attrezzature di abusivi e prestanome per i quali la relatrice, nella seduta scora, aveva chiesto il ritiro.

Il ministro Ferruccio Fazio, pur condividendo le finalità degli articoli aggiuntivi, rileva che essi recando modifiche al codice penale ed appaiono estranei rispetto allo specifico contenuto del disegno di legge in esame. Articoli che potrebbero essere però affinati in un momento successivo, sulla base del parere della II Commissione che sarà comunque chiamata ad esprimersi sul DDL, ha ricordato il presidente Palumbo.

Al fine di consentire al relatore e al Governo ulteriori approfondimenti gli articoli sono stati accantonati e la loro discussione riprenderà in altre sedute.

Intanto nella riunione di oggi il DDL verrà nuovamente esaminato in Commissione.


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